Sospesa fino a ottobre la procedura di dismissione dello scalo merci Vasto-San Salvo. È quanto deciso ieri durante l’incontro svoltosi nel municipio di San Salvo, proprio per discutere dello smantellamento della linea. Già a metà maggio c'era stato un primo incontro a Pescara.
Alla riunione, voluta dal sindaco Tiziana Magnacca, hanno partecipato: i vertici della Denso e della Pilkington, rappresentanze di Confindustria Chieti, AssoVasto, Consorzio industriale, le sigle sindacali, il presidente della Sangritana e il presidente della Bcc Valle del Trigno.
In sala anche diversi amministratori, tra cui vari consiglieri del comune di San Salvo, i sindaci di Celenza sul Trigno e Pollutri, l’assessore provinciale Tonino Marcello e il presidente della commissione regionale Industria Nicola Argirò. Per le Ferrovie dello Stato c’era il responsabile della direttrice Adriatica di Rfi nella tratta Bologna-Lecce, Paolo Pallotta.
Al termine dell’incontro le Ferrovie si sono prese l’impegno di congelare la procedura di dismissione fino ad ottobre.
Gli amministratori e gli industriali hanno sottolineato la necessità di una politica economica diversa da parte delle Ferrovie, auspicando una maggiore flessibilità verso un mercato industriale che ha mutato le proprie regole.
I presenti hanno chiesto di mantenere attivi i deviatori d’accessi alla rete ferroviaria nello scalo di Vasto-San Salvo e di creare le condizioni per il completamento delle infrastrutture di collegamento verso il porto di Punta Penna di Vasto e l’autoporto di San Salvo, attraverso finanziamenti con l’azione congiunta di pubblico e privato.
“Non possiamo permetterci il lusso – ha detto Tiziana Magnacca - di non mantenere attivo lo snodo ferroviario dato che nell’area industriale di San Salvo c’è un circuito ferroviario che consente di arrivare con le rotaie dentro agli stabilimenti. Se opportunamente sostenuto può garantire competitività, efficienza e rispetto dell’ambiente”.
Nicola Argirò, che per oggi aveva in programma un incontro con il ministro delle Infrastrutture, si è impegnato a essere parte attiva nel riproporre il completamento della rete ferroviaria e ha precisato: “Nella determinazione di risolvere questa situazione contingente dobbiamo avere la capacità di andare oltre e programmare lo sviluppo creando le opportunità per favorire la permanenza delle aziende con infrastrutture utili e funzionali”. Servirebbero 15 milioni di euro che la sola “Regione non ha, occorre il contributo di tutti, imprese e categorie sindacali, che si attivino ognuno per la propria parte”. Dal presidente della Sangritana Pasquale Di Nardo è stata manifestata disponibilità immediata, in merito all’avvio di una serie di colloqui con le industrie locali per sviluppare un progetto che consenta di spedire e ricevere le merci su rotaie tramite la Sangritana, che ha di recente acquisto due locomotori.