Torna a 'ruggire' la 'nonnina di Fraine': 'La politica sperpera e i piccoli comuni muoiono'

Amare considerazioni alla luce dei mancati interventi per la sistemazione di una strada in paese

Giuseppe Catania
31/05/2013
Territorio
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Le sue lacrime e il suo forte impegno a sostegno della nobile crociata del professor Guido Brunetti in favore della Parrocchia di Fraine, riaperta dopo ben 4 anni di logorante attesa, avevano commosso l’opinione pubblica.

Oggi, torna nuovamente a “ruggire” la ‘Nonnina d’ Abruzzo’, una lucida e dignitosa figura d’altri tempi, originaria di Fraine, piccolo centro dell’ Alto Vastese.

Ha saputo della grave e drammatica condizione in cui versa la stradina che collega la chiesa. Una stradina paurosamente dissestata che mette continuamente in pericolo la vita dei cittadini, per lo più persone anziane. Anche questa volta il professor Brunetti, che vive e lavora a Roma, ma è di origini abruzzesi, è intervenuto energicamente e con tempestività in tutte le sedi opportune e soprattutto presso deputati e presidente, assessori e consiglieri della Regione Abruzzo. Finora, molti colpevoli silenzi, risposte di routine, mancanza di fondi, crisi economica e via blaterando. "Totò - commenta la Nonnina - avrebbe detto: 'Ma mi facci il piacere!'” 

E’ addolorata e indignata per l’insensibilità e l’egoismo di quanti non mostrano nei fatti alcun impegno nel tutelare il cittadino, ovvero “si ricordano ipocritamente e con indicibile faccia tosta di Fraine, ma cosi di altri piccoli centri, soltanto in occasione delle elezioni o di manifestazioni, magari invitati dal lo stesso sindaco. Una somma irrisoria - aggiunge la Nonnina - di fronte alle 'spese pazze' delle Regioni per fatti così banali, irrazionali e farseschi da suscitare sdegno nel cittadino. La deplorevole consuetudine dell’antropologia del clientelismo e dell’ assistenzialismo è diventata il modello di una sociologia applicata, espressa con scientifica meticolosità”. E’ aggiornata la nostra interlocutrice. Ci fornisce alcuni esempi di “spese folli” delle Regioni. Come i 7 milioni per organizzare corsi di musica, comprendenti tra l’altro anche uno sul “Rapporto tra la tromba e il microfono”, oppure la spesa di 200 milioni per uno studio dedicato alle piste ciclabili. Una Regione poi ha 400 avvocati, spendendo in tre anni 17 milioni di euro, mentre un’altra paga due periti per sapere se ne servono altri. Un corso di “veline” è costato un milione.

Risulta che l’ bruzzo paghi i portaborse dei consiglieri con borse di studio. Un manicomio infine fa impazzire l’ Abruzzo: 30 anni di lavori e centinaia di miliardi per accorgersi che la legge Basaglia l’ha reso inutile”.

Come infine non ricordare - conclude la Nonnina - le parole del Capo dello Stato Napolitano sui “tanti fenomeni di degrado del costume e di scivolamento della illegalità, che provocano un fuorviante rifiuto della politica”? Una politica, che viene definita dai suoi stessi rappresentanti,  “una politica mediocre”.                                        

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