Pianificazione e petrolizzazione: 'Ai territori i poteri di gestione'

Iniziativa del Consiglio comunale in ambito di 'architettura normativa' per le aree costiere

a cura della redazione
15/05/2013
Attualità
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E' l'assessore Marco Marra a dare 'luce' ad un orientamento espresso in maniera unanime, dal Consiglio comunale di Vasto, "in coerenza - dice - con un'idea di sviluppo basato sul turismo ecosostenibile".

Si procederà per una proposta di legge, da sottoporre alla Regione e successivamente alla Camera dei Deputati, "per consentire alle Regioni il diritto di intervento in materia ambientale ed energetica, visto che il territorio e il mare dell'Abruzzo sono interessati da un pesante attacco delle società petrolifere e l’attuale legge nazionale dà all’Unmig (Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia' la totale autonomia di decisione sul territorio nazionale".

Aggiunge Marra: "La storia della legislazione in materia di energia, soprattutto dal 2004 ad oggi, è storia di semplificazioni e di scorciatoie per gli investitori dell’eneriga. Per risolvere il problema è necessario smantellare il presupposto stesso di questa architettura normativa, allontanando lo spettro di raffinerie, piattaforme ed anche elettrodotti. Questo presupposto è l'articolo 29 del decreto legislativo 112 de 1998, il decreto che ripartisce competenze e funzioni tra i diversi livelli istituzionali, affidando solo allo Stato la 'gestione' del mare! Per cercare di rimuovere questo macigno, grazie alle prerogative offerte dall'art.121 della Costituzione italiana e dall'art. 31 dello Statuto della Regione Abruzzo che consentono di sottoporre alla Regione una proposta di legge da inoltrare alle Camere, il Consiglio comunale di Vasto all’unanimità ha approvato una proposta di modifica sostanziale del Dlg 112/98".

Conclude l'assessore: "Il provvedimento sarà inviato a tutti i Comuni della Regione Abruzzo affinché seguano l’esempio che porti un risultato anche al Consiglio regionale. Questi tanti passaggi 'dal basso' hanno lo scopo di sensibilizzare maggiormente le Istituzioni e far sì che la proposta di legge nazionale non resti in qualche cassetto del Ministero".

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