Era prevista questa mattina la conferenza del sindaco Luciano Lapenna nella quale il primo cittadino avrebbe dovuto ufficializzare la ridistribuzione delle deleghe agli assessori della sua Giunta dopo l'ingresso di Luigi Masciulli (Partito Socialista) al posto di Antonio Spadaccini, ex vice sindaco ed assessore dimessosi dal suo incarico.
Impegni di Lapenna a Roma (oggi per il ritiro della Bandiera Blu della Fee e domani per il pellegrinaggio della diocesi di Chieti-Vasto da Papa Francesco in piazza San Pietro e per la partecipazione ad una riunione ministeriale nell'ambito dell'iter per il piano regolatore del porto di Punta Penna) hanno determinato il rinvio a giovedì di questo appuntamento.
Da tenere in considerazione, a parte questi impegni capitolini, anche il post Consiglio comunale di ieri. Seduta nel corso della quale la maggioranza di centrosinistra ha sì approvato il conto consuntivo relativo all'esercizio finanziario del 2012, ma che ha fatto emergere nuove tensioni tra rappresentanti della stessa coalizione, considerando soprattutto l'affondo - nei confronti proprio di Lapenna - da parte di Luigi Marcello di Giustizia Sociale che in aula si è astenuto sul conto consuntivo.
Già ieri sera, appena dopo la fine della 'turbolenta' assise civica, si è tenuto un incontro tra gli esponenti del centrosinistra voluto dal sindaco per chiarire una situazione che appare tutt'altro che 'sanata' con nodi politici tra componenti stesse della maggioranza che appaiono ancora irrisolti.
D'ALESSADRO: 'IL SINDACO RISCHIARI' - "Ho già scritto - commenta il consigliere comunale Davide D'Alessandro - che, se fossimo morti tutti un’ora prima dell’ultimo Consiglio comunale, il bilancio consuntivo sarebbe stato approvato ugualmente. Non era il bilancio, il tema, ma la tenuta della maggioranza. E la maggioranza, si dirà, ha tenuto, con 13 voti favorevoli, ma l’astensione di Marcello (dopo un discorso impietoso) e l’uscita dall’aula di Molino (dopo un intervento politicamente incisivo), non consentono la chiusura della crisi, ma la rilanciano e l’acuiscono.
Lo stesso Barisano (che ha incassato l’assessorato con Masciulli) ha dichiarato che è stata trovata la soluzione tecnica, non quella politica. Per individuare la soluzione politica, ciò che è rimasto della maggioranza dovrebbe accettare di aprirsi ad altre soluzioni, recependo idee, sollecitazioni e impulsi, aggregando teste che da tempo le propongono responsabilmente, per recuperare, per Vasto, lo spirito d’insieme, dando corpo e sostanza a quel crono programma, sempre invocato dal giovane Del Casale, ma non ancora affrontato con il necessario coraggio.
Non siamo preoccupati dei mal di pancia nella maggioranza, ma dei mal di pancia nella cittadinanza. Non fa solo rima. Fa problema, il vero problema. Se all’interno delle Istituzioni c’è sconnessione politica e fuori arde la disgregazione sociale, dal combinato disposto di questo binomio il declino di Vasto potrebbe divenire irreversibile. Giuseppe De Rita, presidente del Censis, in una significativa intervista a 'Repubblica', ha detto: 'Penso che per troppo tempo la nostra politica sia stata rancorosamente buia, perdendo l’orientamento e il senso delle cose. Ecco, anche lì ci vorrebbe un po’ più di rischiaramento'. Spetta al sindaco Lapenna, insieme a ciò che è rimasto della maggioranza, il compito di rischiarare. Con urgenza".