Nuove fibrillazioni in maggioranza: affondo di Marcello al sindaco Lapenna

Duro intervento dell'esponente di Giustizia Sociale in occasione del Consiglio comunale sul conto consuntivo

a cura della redazione
13/05/2013
Attualità
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Va in scena in occasione della discussione sul conto consuntivo 2012 l'ennesimo 'strappo' all'interno della maggioranza di centrosinistra che amministra Vasto.

Già le premesse non erano buone per il sindaco Luciano Lapenna considerando gli esiti di alcune riunioni antecedenti l'appuntamento odierno nell'aula consiliare 'Giuseppe Vennitti' e se ne è avuta tangibile conferma quando ha preso la parola, per il suo intervento, l'esponente di Giustizia Sociale, consigliere comunale e vice presidente dell'assise civica Luigi Marcello.

Al centro del contendere la gestione dell'impasse politica degli ultimi mesi, registrata dopo la costituzione del gruppo consiliare del Partito Socialista ed una serie di richieste avanzate dal soggetto politico in questione in termini di rilancio dell'azione amministrativa e presenza maggiormente concreta nella squadra di governo. Situazione culminata, dopo le dimissioni dell'ex vice sindaco ed assessore Antonio Spadaccini, con la nomina di Luigi Masciulli (Psi) nell'esecutivo. Marcello, che aveva sempre contestato questo orientamento, ha usato parole pesanti come macigni rivolte all'indirizzo del sindaco, accusato di aver "gratificato chi ha disatteso la fiducia dei cittadini" e rimasto ancorato alle "vecchie logiche" disattendendo "le aspettative dei cittadini".

Poi un accenno alla 'vastesità', sempre rivolto a Lapenna: "Il mio attaccamento a questa città lo si evince dall'impegno costante, dal rapporto con i cittadini, dalla voglia di risolvere i problemi con umiltà, senza contropartite. Ho sempre collaborato con lei per il bene di Vasto, sia sui banchi dell'opposizione che su quelli della maggioranza. Questo è il sangue della vastesità. In lei purtroppo, ma non per colpa sua, questo sangue non scorre. Lei non può amare Vasto come la amiamo noi. Il suo, sindaco, è affetto, dovuto più che altro alla carica che ricopre. E tutto ciò traspare in maniera evidente". Nella sua replica Lapenna si è detto dispiaciuto degli attacchi di Marcello: "Accetto le critiche - ha detto il sindaco - ma contesto di essere etichettato come non amante di Vasto, città nella quale vivo dal 1980". Poi alla maggioranza: "Mi auguro una coalizione coesa".

Critico anche Domenico Molino (Partito Democratico) che rispetto all'ultima soluzione scelta da Lapenna (l'ingresso del nuovo assessore socialista e la prossima ridistribuzione di deleghe) ha parlato di "maionese impazzita", arretrando sin alla composizione della coalizione di centrosinistra con Giustizia Sociale nel 2011 l'origine di questo "impazzimento" di cui oggi più che mai se ne avvertono i segnali.

Ovviamente critici anche gli interventi dei vari rappresentanti delle minoranze, ma sono soprattutto le fibrillazioni interne alla maggioranza di centrosinistra a catalizzare l'attenzione, al di là di quello che potrà poi essere il voto sul conto consuntivo.

Prima della parte dedicata al conto consuntivo l'assise civica, con il neo assessore Luigi Masciulli tra i banchi dell'esecutivo ed il subentro del neo consigliere comunale Giovanna Paolino, si era occupata delle questioni della soppressione del Servizio Navale dei Carabinieri di stanza nel porto di Punta Penna e del declassamento dello scalo ferroviario di Vasto-San Salvo impegnando il sindaco a farsi protagonista di iniziative tese a scongiurare queste due situazioni.

DICHIARAZIONI DI VOTO - Luigi Marcello (Giustizia Sociale) annuncia l'astensione sul voto al consuntivo, che equivale a giudizio contrario. Domenico Molino (Pd) non prenderà parte alla votazione uscendo dall'aula. Segnali di un malessere politico evidente all'interno della maggioranza. 

IL CONTO CONSUNTIVO PASSA - Alla fine il conto consuntivo viene approvato con 13 voti della maggioranza di centrosinistra (8 i contrari ed una astensione). Lapenna ed il centrosinistra 'indenni', dunque, in aula, ma i nodi politici (vecchi e nuovi) restano.

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