Villa della droga, servono adeguamenti architettonici affinché possa diventare una Casa famiglia

Fra qualche mese la struttura potrebbe essere pronta

Camilla Corradini
19/04/2013
Attualità
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Potrebbe essere una questione di pochi mesi e poi la ‘villa della drogain via dei Bontempi (località Incoronata) confiscata nel 2010 e poi assegnata al Comune di Vasto, potrebbe finalmente diventare operativa come Casa famiglia. “Servono alcune modifiche architettoniche per metterla a norma secondo la legge regionale sulle Case famiglia, poi potremo fare il bando per l’assegnazione alla cooperativa”, ha spiegato l’assessore Marco Marra durante l’incontro all’Istituto Palizzi per la tappa vastese della Carovana antimafie.

La villa era stata sequestrata nel 2010 a una coppia di etnia rom arrestata per traffico di droga; era poi stato deciso di affidarla allo Stato e il Comune aveva avanzato la propria candidatura. Il passaggio dell’immobile all’ente pubblico era stato ufficializzato nel luglio 2012 in una conferenza stampa.

Purtroppo ci sono state lungaggini burocratiche, ha precisato l’amministratore, ma il progetto per le modifiche c’è, si tratta di qualche adeguamento, ma che va fatto. “Per gli interventi necessari alla messa a norma, precisa, servono circa 50mila euro, ma bisogna aspettare l’approvazione del bilancio perché la spesa ovviamente va messa in bilancio”.

Probabilmente si tratterà di una struttura adibita a ospitare 10 bambini.
“È un progetto a cui tengo molto. Quando mi venne detto che ci affidavano la villa avanzai subito la proposta della Casa famiglia. Si dà un segnale importante per quanto riguarda la lotta alle mafie”, ha detto Marra non nascondendo che ci sarà un’utilità anche per il Comune, che si deve far carico di parecchi minori. “Ne abbiamo in carico una decina e per l’ente costituiscono un costo, per ognuno si va da 90 a 100 euro al giorno e si trovano in strutture diverse secondo quanto stabilito dal tribunale. Ovviamente la Casa famiglia che verrà aperta non sarà solo per minori vastesi ma potremmo riservare loro almeno dei posti”.

A questo punto la speranza è quella di riuscire ad accelerare i tempi della messa a norma, per poter fare il bando quanto prima e rendere la struttura operativa entro la fine dell’anno.

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