È un bilancio più che positivo quello della stagione 2012-2013 del Teatro Rossetti e non solo per la numerosa presenza del pubblico agli eventi, ma anche per i risultati ottenuti nel far conoscere le attività fuori dalla città attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. A parlarne è il direttore Raffaele Bellafronte e l’occasione è la presentazione della nuova rassegna in programma dal 13 aprile e dedicata ai giovani talenti.
“La stagione appena chiusa, fiore all’occhiello del teatro, è stata un successo e ha visto un pubblico affezionato e partecipe”. Ringraziamenti quindi al Comune, alla fondazione Carichieti e all’associazione Amici del Teatro, che “da cinque anni ci è vicina idealmente e fattivamente con diverse iniziative, contribuendo alla diffusione degli eventi”, ha precisato il direttore.
In merito al bilancio della stagione appena conclusa ha poi aggiunto: “La soddisfazione viene anche dall’aver creato collegamenti con il mondo esterno al teatro attraverso la comunicazione in rete. I risultati sono lusinghieri”. I concerti sono stati trasmessi in diretta streaming e sono stati visti in 90 paesi in tutto il mondo. “C’è una grande attenzione alla tecnologia e la qualità audio/video è alta. I nostri video – prosegue – sono un’enorme banca dati disponibile anche su Youtube. In due anni sono stati visti da 500mila persone, che li hanno condivisi e commentati in diverse lingue. Abbiamo poi notato che molti hanno visitato il sito della città proprio passando dai nostri video, dove ci sono ovviamente riferimenti a Vasto. Il teatro diventa quindi un modo per far conoscere la città anche fuori dall’Italia”.
Il ruolo del teatro nella promozione del territorio e come aiuto all’economia locale è stato sottolineato anche da Sandro Curcio Valentini, presidente di Amici del Teatro: “Ci sono realtà come Bilbao in Spagna che si sono dovute inventare un museo, noi qui non dobbiamo inventarci nulla, abbiamo un enorme patrimonio. Il Teatro Rossetti è uno dei nostri gioielli, ciò che propone può far conoscere la città e avere un ruolo nell’economia locale come è stato per altre realtà, però dobbiamo crederci”.
D’altronde, ha concluso Bellafronte, “nonostante le brutte cose che spesso si dicono in tema di cultura, ci sono studi di settore che dimostrano come attraverso di essa si fa economia. Un’attenta programmazione culturale può dare un importante contributo all’economia”.