Estrazioni e 'sondaggi' petroliferi: la Provincia di Chieti ribadisce il suo 'no' ai progetti in itinere

Documento elaborato con la condivisione di maggioranza e minoranza

a cura della redazione
02/04/2013
Attualità
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No a progetti di impatto pesante per il territorio e, nella fattispecie, quelli tesi alle ricerche di idrocarburi in mare, sì ad ipotesi di sviluppo sostenibile, con il ruolo del turismo al centro dell’attenzione.

La sottolineatura arriva ancora dalla Provincia di Chieti.

Dall’Ente perviene la richiesta, presentata agli organi di competenza ministeriali soprattutto, di non rilasciare parere favorevole al progetto elaborato dalla ‘Spectrum Geo Ltd’, teso all’effettuazione di ispezioni sismiche nel mare Adriatico con il metodo ‘Air Gun’, lungo tutta la riviera da Rimini a Santa Maria di Leuca, e dunque anche nel tratto di mare antistante la provincia e la Costa dei Trabocchi, al fine di individuare la presenza di eventuali giacimenti petroliferi. Il documento, redatto dal consigliere Franco Moroni, delegato alle problematiche petrolifere, contiene una serie di osservazioni al progetto della società britannica e sulla richiesta di permesso di prospezione finalizzato alla individuazione di giacimenti petroliferi.

Le osservazioni, condivise dal presidente Di Giuseppantonio, rinnovano l’istanza a non rilasciare parere positivo al progetto e sono state inviate ai Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e dei Beni culturali ma anche al Parlamento Europeo, al presidente della Regione Gianni Chiodi e alle rispettive Commissioni e Direzioni proposte alla procedura di Via. Il metodo usato per le ispezioni sismiche noto come ‘AirGun’ consiste in violenti spari di aria compressa rivolti verso i fondali marini, una tecnica invasiva che danneggerebbe flora e fauna marine.

Un progetto che, secondo il documento elaborato dalla Provincia, provocherebbe danni gravissimi alla pesca, è in totale contrasto con l’attuale assetto delle nostre coste e stravolgerebbe l’industria turistica, basata su un’immagine di territorio sano e sostenibile. Altro aspetto, poi, quello relativo al progetto ‘Ombrina Mare’: il Consiglio provinciale, nella sua ultima seduta, ha approvato all’unanimità la mozione con la quale si ribadisce un ‘no’ deciso alla richiesta estrattiva offshore, quale volontà politica di tutta l’assise provinciale, nel voler attuare “una scelta responsabile” verso il territorio.

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