Processione della Sacra Spina e percorso mutato, rammarico e disappunto

Critiche di un gruppo di cittadini di corso Dante, corso Palizzi, via Anelli e via Marchesani

a cura della redazione
25/03/2013
Attualità
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Non è piaciuta a tutti la scelta di cambiare percorso, per l'edizione di quest'anno, alla Processione della Sacra Spina, snodatasi venerdì sera nel centro di Vasto in uscita dalla chiesa di Santa Maria Maggiore.

Ad esprimere il rammarico per la decisione di rivedere le vie interessate un gruppo di cittadini di corso Dante, corso Palizzi, via Anelli e via Marchesani.

"Una tradizione che proviene dal 1600 quella della devozione alla Sacra Spina, molto sentita per la città del Vasto, che per fortuna nel corso degli anni non è mai venuta a mancare - scrivono -. Purtroppo però quest’anno molti dei fedeli che attendevano l’arrivo della processione davanti al Belvedere Romani sono rimasti senza parole, quando durante l’attesa anno saputo che la storica processione non sarebbe passata di li; perché dai ricordi di ognuno essa ha sempre fatto quel giro e non era stato mai modificato, anche perché toccava dei punti molto importanti della città, che in passato sono stati il fulcro della vita cittadina, perché la zona di San Pietro in passato era il centro storico della città in cui sono cresciuti grandi personaggi. Sicuramente a molti è successo di trovarsi in processione e di passare per via Anelli dove ogni anno alcune signore devote si prodigavano ad illuminare la via con delle lampadine, un momento molto particolare nel vedere quelle fievoli luci che illuminavano il percorso della processione e anche perché ci facevano riflettere sulla grande devozione tenuta dai vastesi in occasione della processione della Sacra Spina.

Un momento che purtroppo pare essere finito, visto che il percorso quest’anno è stato cambiato e molti si chiedono il motivo di questa decisione in particolare gli abitanti della zona di corso Dante, corso Palizzi, via Anelli e via Marchesani. Si spera in un ripensamento per i prossimi anni perché una tradizione non può essere cambiata dall’oggi al domani senza tener conto di che significato ha per i vastesi. Ci viene da pensare che forse chi ha avuto questa idea di cambiare il percorso non è della nostra cara Vasto e quindi non ha potuto riflettere su ciò e allora gli chiediamo di farlo".

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