Organizzata dall’Università delle Tre Età, si terrà domenica 10 marzo alle 17, nella sala della Pinacoteca di Palazzo d’Avalos a Vasto, la conferenza sul tema “La figura e l’opera di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina” a 3 mesi dalla scomparsa, a cura del prof. Guido Brunetti.
Brunetti, di origini abruzzesi e con un forte legame affettivo fin da bambino con Vasto che frequenta assiduamente, ha conosciuto in forma privata il premio Nobel e lo ha incontrato molte volte, poiché l’Istituto di neurobiologia della neuro scienziata a Roma si trovava proprio di fronte alla sua abitazione-studio.
"Attraverso un affascinante viaggio nella memoria - si legge in una nota - Brunetti racconterà tra vita privata e scienza il lungo itinerario umano, intellettuale e culturale di una delle maggiori figure di donna e scienziata nella storia. Svelerà segreti, testimonianze inedite, ricordi, aneddoti e lati nascosti della sua personalità. Toccando questioni basilari come la vita e la morte, Dio e la religione, il corpo e la mente, la morale e il ruolo del medico. Un grande affresco che rivelerà il volto riservato e per questo più autentico, umano e umanizzante di una donna e di una scienziata le cui scoperte nel campo delle neuroscienze e della medicina rimangono fondamentali".
Rita Levi Montalcini ha vinto il Nobel per la medicina il 10 dicembre 1986 grazie alla scoperta del “fattore di crescita nervoso”, una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso e nella comprensione di malattie degenerative dell’invecchiamento (morbo di Parkinson e di Alzheimer), e di altre patologie quali la sclerosi laterale amiotropica (SLA), malattia nervosa diffusa nel calcio, e quelle tumorali. Il fattore di crescita nervoso è poi la prima molecola degli innamorati. Una ricerca ha infatti dimostrato che il livello di questa proteina è più alto all’ inizio dell’ innamoramento. Il 1° agosto 2001 la Montalcini venne nominata senatrice a vita.