Questione 'Ombrina Mare', seduta monotematica del Consiglio comunale di Vasto

Il neo senatore Castaldi (M5S): 'Ci batteremo contro l'autorizzazione'

a cura della redazione
06/03/2013
Attualità
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La questione 'Ombrina Mare' sarà l’unico punto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale a Vasto, convocato dal presidente Giuseppe Forte alle ore 8 di mercoledì 13 marzo in prima convocazione e alle 9 del giorno successivo, giovedì 14.

"Il progetto estrattivo della Medoil, che prevede la costruzione di un centro oli galeggiante al largo della costa dei trabocchi - si legge in una nota -, preoccupa non poco gli operatori della piccola pesca e gli armatori vastesi. Settore, questo, che insieme al comparto turistico sarebbe fortemente danneggiato dal progetto 'Ombrina Mare'". 

A partecipare al Consiglio comunale sono stati invitati tutti i rappresentanti politici del territorio, oltre ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste ed i cittadini.

L'INTERVENTO DEL SENATORE CASTALDI - A nome anche degli altri “cittadini” del M5S abruzzesi eletti alla Camera ed al Senato, volevo, prima di tutto, assicurare la nostra attiva partecipazione alla manifestazione del 14 aprile 2013. Ho già rassicurato, in un incontro informale avuto con il sindaco di Vasto, circa la nostra volontà di batterci contro la autorizzazione per la piattaforma petrolifera 'Ombrina Mare'. Troppe, e di tanti, sono state le incertezze sull’articolo 35 del decreto “Cresci Italia” (d.l. 83/2012); anche di parlamentari abruzzesi del Pdl, del Pd, dell’Udc, di Fli. Come è ormai noto, il decreto “Cresci Italia”, infatti, estende a tutta la fascia costiera la zona off-limits delle 12 miglia per le nuove richieste di estrazione di idrocarburi a mare, ma fa anche ripartire tutti i procedimenti per la prospezione, ricerca ed estrazione di petrolio che erano stati bloccati nel giugno di due anni fa dal decreto legge n. 128/2010 approvato dopo l’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. Tra l’altro, (come hanno spiegato anche esperti di diritto) è una “disciplina che contiene in sé una evidente contraddizione, giacché se è stata recata per ragioni di tutela ambientale, allora qualcuno dovrebbe spiegarci come mai tale esigenza sussista solo per il futuro e non anche per il passato, cioè non in relazione a procedimenti definitivamente conclusi, ma in relazione a procedimenti che erano stati “seppelliti” dal “Decreto Prestigiacomo” e che con il Decreto “Sviluppo” si sono riportati in vita.”

A questo bisogna aggiungere la comica, e nel contempo tragica, assurda, paradossale  situazione (dimostrata dal WWF) della assenza di parere della Regione Abruzzo causa… dispersione tra gli uffici della stessa Regione Abruzzo, delle richieste del Ministero Ambiente. Ci auguriamo che il presidente Chiodi apra un'indagine interna per accertare eventuali responsabilità e/o omissioni in questa vicenda.

Bisogna realizzare un sano protagonismo dei territori e delle istituzioni locali contro l’arrivo di nuove piattaforme. La stessa SEN (Strategia Energetica Nazionale), in fase di consultazione, introduce elementi fintamente democratici e partecipativi. Si pensi alla cosidetta “autorizzazione unica a trivellare” che riprende quanto  definito dallo stesso decreto “Cresci Italia” (d.l. 83/2012) all’art. 38 - “Semplificazioni delle attività di realizzazione di infrastrutture energetiche e liberalizzazioni nel mercato del gas naturale”, che, in buona sostanza riduce ai minimi termini il ruolo delle Regioni nella compartecipazione alle decisioni in fatto di energia.

Per questo ci faremo promotori, come cittadini del M5S eletti alla Camera ed al Senato, d'iniziative legislative che blocchino immediatamente la procedura di Ombrina Mare e ridisegnino le regole per l'estrazione del petrolio e del gas in nome di una maggiore tutela dei territori e delle comunità che ci vivono.

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