Economia e occupazione: 'L'Abruzzo deve svegliarsi'. Il monito della Cisl a Vasto

Le sottolineature del segretario regionale Spina all'assemblea generale

Michele Tana
06/03/2013
Attualità
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Cambiamento, concretezza e moralità: su questi punti batte il segretario abruzzese della Cisl, Maurizio Spina, intervenuto l’altra mattina a Vasto, al Plaza Happening di Montevecchio, in occasione dell’assemblea generali dei quadri del sindacato di Abruzzo e Molise.

Prosegue, intanto, il percorso teso all’unificazione, in una sola struttura, delle Cisl dei due territori regionali contigui.

“La Cisl afferma, da tempo, che il popolo richiede il cambiamento ma siamo stati inascoltati – dichiara Spina - La politica adesso deve garantire un Governo al Paese capace di dare risposte ai cittadini e dare risposte ai problemi economici e sociali, partendo dal taglio delle tasse per lavoratori e pensionati e attuando le riforme attese da anni, a partire da quella elettorale e la riduzione dei costi della politica”.

Tra i partecipanti all’appuntamento vastese il segretario nazionale organizzativo, Paolo Mezzio, il quale ha rilevato che in Italia il senso di rabbia degli elettori è emerso sia dal dato sull'affluenza, scesa al 75,17% contro l'80,50% del 2008, dal  sorprendente risultato del Movimento 5 Stelle della lista di Grillo, che a Montecitorio diventa il primo partito con il 25,54% e sia dalla scomparsa di intere formazioni politiche. “La grave situazione di impasse istituzionale che si è determinata – sottolinea Mezzio - non può essere addebitata agli elettori ma solo all’incapacità della politica di realizzare le riforme promesse. In Italia è necessario un riordino dell’assetto istituzionale per garantire lo sviluppo al Paese. La Cisl, da diversi anni, sostiene l'esigenza di una riduzione dei livelli amministrativi, delle istituzioni centrali e locali, per un’azione di governo equa, efficiente e trasparente”. Aggiunge Pietro Iocca, della Cisl Molise.  “Le regioni devono essere riformate profondamente, occupandosi solo di amministrazione, mentre le province sono un assetto istituzionale completamente da abolire perché non hanno senso di esistere e le forze politiche hanno commesso un grave errore non continuando il processo di rimozione”.

Per la Cisl, in questo momento, è assolutamente necessaria la governabilità del Paese per non far ricadere le conseguenze sui ‘soliti noti’: lavoratori, pensionati e giovani. “E’ necessario agire subito e con coraggio per evitare un peggioramento nel 2013 della situazione occupazionale regionale e nazionale. In Abruzzo – conclude Spina - già nel mese di gennaio si registra un aumento delle ore di cassa integrazione del 170%, con, in particolare, quella straordinaria che rispetto a quella del mese di gennaio 2012 è aumentata dell’857%, a questa si aggiunge una non crescita delle numero delle imprese e ad un tasso di disoccupazione che tocca la soglia del 10,5% con 62 mila persone in cerca di lavoro.  L’Abruzzo deve svegliarsi, impiegando tutte le risorse disponibili a partire da quelle per la ricostruzione di L’Aquila, i Fondi europei  2007-2013 e quelle nazionali dei Fas. La Regione deve  garantire un impegno modulato delle risorse del pacchetto di misure Presto 2 (Pacchetto Regionale per il Sostegno al Tessuto Produttivo e all'Occupazione) e tutte le forze politiche devono assumersi le proprie responsabilità per ricostruire e trovare una linea comune per realizzare interventi urgenti sull’economia”.

Con i Consigli Generali della Cisl Abruzzo e Molise si è adempiuto l’ultimo atto per realizzare - entro l’estate - la completa unificazione in un’unica struttura della Cisl delle due regioni.

FOTO di ERCOLE MICHELE D'ERCOLE

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