Sul caso delle emissioni irritanti nell'area di Punta Penna rilanciato dal Coniv, che gestisce l'impianto di depurazione della zona industriale, prende posizione Confindustria Chieti, attraverso una nota a firma di Marinella Mariani, assistente direzione e presidenza del sodalizio.
"Va subito detto - scrive - che in quella zona operano aziende dalla tradizione industriale specchiata, dove, in decenni di attività, non si sono mai verificati casi di malattia professionale. E’ il caso di chiarire all’opinione pubblica che, la maggior parte delle aziende, sono sottoposte a controlli periodici di tutti gli organismi competenti (Asl, Arta, Vigili del Fuoco, Forestale etc. etc.), così come tutte le attività svolte sono rispettose delle, stringenti, indicazioni fornite in sede di valutazioni degli organismi preposti alle fasi autorizzative".
Posto in risalto, poi, che proprio il 14 febbraio, giorno nel quale denunciato il 'caso sospetto', si è tenuto in zona un incontro pubblico per la presentazione dell'opportunità dei container nel porto di Punta Penna, incontro al quale hanno preso parte numerosi esponenti istituzionali e politici del territorio, delle forze dell'ordine e della stampa "e - rileva Marinelli - nessuno ha notato o fatto notare la presenza in atmosfera di sostanze irritanti. C’è poi da aggiungere che il problema viene avvertito all’interno di un depuratore consortile per il trattamento di acque reflue. A differenza di quello che avviene per le aziende produttrici, in generale, che operano quotidianamente sempre in presenza delle stesse sostanze, purtroppo l’attività all’interno del depuratore è legata a sversamenti di varia natura e vario genere. Vasto su questo aspetto, tra l’altro, vanta anche qualche 'fenomeno' non proprio limpido e cristallino che la stessa stampa ha più volte evidenziato con denunce circostanziate di scarichi illegittimi nella stessa rete fognaria della città. Non va dimenticato, purtroppo, che sono stati proprio i depuratori spesso luoghi di morte per molti operatori".
Infine sulla questione dei controlli: "Se mai qualcuno lo avesse dimenticato - conclude Marinelli - è stata proprio Confindustria che, per mettere fine alle polemiche che sanno tanto di strumentalizzazione con ben altri fini speculativi, su cui forse è il caso ci si interroghi seriamente e serenamente, ha ipotizzato di intervenire con l’acquisto e l’installazione di una centralina per il controllo in continuo della qualità dell’aria. Ma al solito chi critica solo per criticare anche in quella occasione ebbe a che ridire sulla proposta. Su questo punto basta riprendere il tenore delle dichiarazioni rilasciate al tempo".