CONOSCENZA DELLA SACRA SCRITTURA, AL VIA UN CORSO DELLA DIOCESI DI CHIETI-VASTO

Luigi Medea
11/01/2007
Attualità
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Con una stimolante prolusione, tenuta lunedì 8 gennaio, dal presidente dell'Assemblea dei rabbini italiani, prof. Giuseppe Laras, presso l'Auditorium ''E. Menichelli'' della parrocchia di S. Francesco Caracciolo, in località Tricalle di Chieti, è iniziato il Corso per la conoscenza della Sacra Scrittura, organizzato dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali dell'Arcidiocesi di Chieti-Vasto per l'anno 2007. A parteciparvi sono stati invitati i membri delle associazioni, dei gruppi e dei movimenti laicali, i catechisti, gli animatori parrocchiali, gli insegnanti di religione cattolica nelle scuole statali e non statali, i laici che si riconoscono nel progetto culturale e pastorale e pastorale della Chiesa, interessati ad approfondire la propria formazione cristiana. La risposta è stata entusiasta. Tantissima gente, infatti, ha gremito l'Auditorium, per ascoltare la dotta conferenza del prof. Laras, che ha offerto ai presenti, dopo il saluto dell'arcivescovo Bruno Forte e l'intervento del prof. Antonio D'Urbano, uno dei membri del Comitato Scientifico, ''La lettura ebraica delle Scritture'', soffermandosi soprattutto su due figure Noè ed Abramo. Ricordando le parole della Bibbia (''Noè era un uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio''), il prof. Laras ha commentato i due giudizi che sono stati dati dalla tradizione ebraica: quello riduttivo (Noè era giusto ed integro solo per la sua generazione, ma non avrebbe avuto grande importanza se fosse vissuto nel periodo di Abramo) e quello elogiativo (Noè sarebbe stato più giusto nel periodo di Abramo, perché sarebbe stato stimolato dalla presenza dello stesso Abramo), per concludere che la religiosità di Noè era silente, rassegnata, obbediente (egli non mostra alcun impegno per convertire gli uomini del suo tempo, dando ad essi l'opportunità di essere scelti da Dio per salire sull'Arca del Diluvio, assieme alla sua famiglia). Al contrario, l'atteggiamento di fede di Abramo diventa una religiosità dinamica, che si preoccupa degli altri (significativo è il suo intervento per scongiurare dal Signore la distruzione di Sodoma e Gomorra: ''Forse ci sono cinquanta giusti nella città; davvero li vuoi sopprimere? ecc.''). E' seguito il dibattito, che ha evidenziato nei vari interventi l'importanza dell'ermeneutica nell'interpretazione della S. Scrittura, i due modi di intendere il rapporto con Dio (quello della religiosità e quello della fede), l'auto-implicabilità (''il mio comportamento è come quello di Noè o come quello di Abramo?''), l'autorevolezza del testo sacro. Il Corso continuerà sino ad aprile con cadenza settimanale, per la zona di Chieti presso l'Auditorium ''E. Menichelli'', per la zona di Vasto presso il Santuario Madonna dei Miracoli di Casalbordino. Saranno relatori i professori: don Emidio Santicchia, don Gianni Carozza, don Nicolino Santilli, don Giuseppe De Virgilio e don Michele Tartaglia.

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