Differenziata e costi alti per Vasto: il rapporto con il Consorzio Civeta 'sotto la lente'

L'intervento dei consiglieri comunali D'Alessandro e Del Prete

Marina Recinelli
05/02/2013
Attualità
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“Raccolta e smaltimento dei rifiuti: troppo alti i costi per Pulchra e Civeta”: i consiglieri comunali di Futuro e Libertà Nicola Del Prete e Davide D’Alessandro sollecitano un’inversione di tendenza.

Del Prete e D’Alessandro, annunciando la presentazione di un’interpellanza al sindaco, avanzano dubbi sull’efficace funzionamento della catena per lo smaltimento dei rifiuti: Comune, Pulchra, Civeta. “Il Comune di Vasto deve al Civeta circa 2 milioni e mezzo di euro. Quando l’Amministrazione Lapenna annunciò ai cittadini che sarebbe stata avviata la raccolta differenziata per giungere, in un paio d'anni, alla riduzione della tasse sui rifiuti – affermano i consiglieri di Fli - ai vastesi fu chiesto il sacrificio di pagare di più per consentire alla Pulchra di avviare la differenziata che ora copre quasi tutto il territorio comunale. Dopo 5 anni, vediamo che nel bilancio del Comune la somma destinata al Civeta, al contrario del previsto, è aumentata. Vasto paga oltre 2 milioni di euro per lo smaltimento dei suoi rifiuti. Nel 2011, per pagare il Civeta, l’Amministrazione comunale e’ stata costretta a dismettere l’immobile che ospita i Giudici di pace, quest’anno cosa dovrebbe vendere? Eppure facciamo la differenziata con una percentuale del 45% - continuano Del Prete e D’Alessandro - ma i benefici dei sacrifici chiesti ai cittadini non si vedono. Anzi, la spesa tra Civeta e Pulchra aumenta di anno in anno e, dato che la copertura di questi servizi è a totale carico dei cittadini, crescono anche le imposte".

Alla luce di considerazioni - denunciano Del Prete e D’Alessandro - "riteniamo che ci sia qualcosa che non funziona nella catena: differenziata, trasporto, smaltimento e ritorno in termini economici per il Comune di Vasto. Abbiamo appreso con stupore e amarezza che sulla raccolta della plastica la percentuale che il Consorzio ritiene recuperabile sembra non superare il 12%, il restante 88% finisce in discarica con i costi che ne conseguono. Siamo sicuri che il Civeta abbia le energie adeguate per sostenere la differenziata della plastica in una città come Vasto? – si interrogano i due esponenti politici - E perché quando i rifiuti andavano nella discarica di Cerratina la percentuale di differenziata della plastica arrivava al 75%? Dati preoccupanti dinanzi ai quail ci chiediamo: cosa hanno fatto, cosa intendono fare il Comune e la Pulchra a difesa delle tasche dei vastesi? Un discorso che potrebbe essere fatto anche per l’umido. Su questa vicenda vogliamo andare sino in fondo - concludono Del Prete e D’Alessandro – per comprendere le ragioni per cui a Vasto i costi dello smaltimento dei rifiuti continua ad aumentare. Se ci sono responsabilità di gestione. Anche perché il Cda del Civeta è in scadenza, dunque le possibilità per cambiare registro ci sono tutte”.

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