La piccola pesca è in ginocchio: l'anomalità di questa stagione invernale, con condizioni del tempo che si mantengono pressoché stabili con temperature ben al di sopra di quelle che sono le medie di norma registrate in questo periodo, favorisce il proliferare della mucillagine creando gravi disagi agli operatori del settore. Banchi della sostanza si sono impigliati anche oggi nelle reti delle barche, soprattutto quelle che lavorano a breve distanza dalla costa, già entro i 500 metri dalla battigia. ''Siamo disperati - dice Ettore Primiceri, operatore della piccola pesca di Vasto - perché sembra che le condizioni del mare non cambieranno in maniera significativa prima del 20 gennaio. Sono ormai tre mesi che si va avanti così, per cui chiediamo che almeno la Regione possa venirci incontro con le necessarie provvidenze a sostegno del comparto''. Un fenomeno, quello della mucillagine, a dir poco strano per il periodo invernale, dal momento che - solitamente - eventi del genere si manifestano nelle stagioni calde. I proprietari delle barchette che effettuano le loro attività di pesca all'interno delle tre miglia dalla costa stanno assistendo, impotenti, alla proliferazione di particolari alghe che si presentano miste a fango e che, oltre ad impedire di pescare, danneggiano gravemente anche le stesse reti ed i cestelli utilizzati dai pescatori. ''E' da più di venti anni che faccio questo mestiere - aggiunge ancora Primiceri - e non ho mai visto una cosa simile. Se proviamo a calare le reti anche soltanto per dieci minuti quando le ritiriamo in barca sono totalmente intrise di fango e mucillagine. E' impossibile pescare, sia con le reti che con i cestini per le lumachine. All'inizio, due mesi fa, il fenomeno era già presente ma comunque in maniera meno evidente, adesso è diventato davvero ingestibile. Persino la mareggiata dei giorni scorsi, che avrebbe dovuto avere almeno un effetto depuratore, non è riuscita a ripulire il mare''.