Dopo un anno realmente difficile, per il 2013 necessaria 'grande attenzione al lavoro e all'economia'

L'analisi della situazione abruzzese dell'Ufficio Studi della Cisl

a cura della redazione
10/01/2013
Attualità
Condividi su:

Il 2012 è stato un anno difficile per il mercato del lavoro e per l’economia abruzzese: questa è l’analisi che emerge dai dati elaborati dell’Ufficio Studi della Cisl Abruzzo “M. Ciancaglini”.

A commentare il quadro è il segretario regionale dell'organizzazione sindacale, Maurizio Spina.

Il raffronto, con l’anno 2011, della cassa integrazione fa registrare un aumento del 10% delle ore autorizzate, in particolare dell’ordinaria e della straordinaria. Per il 2012 il monte ore è pari a 32.309.285. Le province di Chieti e di Teramo, quelle dotate di una rete d’imprese più sviluppata, risultano le più colpite. Tutti i settori di produzione  mostrano una maggiore sofferenza. Continua la difficoltà delle piccole imprese artigiane, che hanno raddoppiato il ricorso alla Cassa integrazione. In Abruzzo sono aumentati i beneficiari degli ammortizzatori sociali di oltre 5 mila toccando la soglia dei 40.585 persone. A settembre 2012 gli occupati sono 508 mila, in diminuzione dello 0,4% rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente (-2 mila), mentre il tasso di occupazione, pari al 56,9%, è in diminuzione di 0,3 punti percentuali nel confronto congiunturale. Il numero dei disoccupati, pari a 53 mila, registra un aumento (+10 mila) rispetto agli stessi mesi. Il tasso di disoccupazione si attesta all'9,5%, in aumento rispetto allo stesso periodo di 1,7 punti percentuali. Le previsioni del PIL per il 2012 si attestano intorno al -0,9%. L’esportazioni per il III trimestre 2012 diminuiscono di 4,5 percentuali rispetto al 2011.

Nel 2013 senza una grande attenzione per il lavoro e l’economia si rischia di subire arretramenti difficilmente sostenibili per l’Abruzzo a causa dell’indebolimento del tessuto produttivo generando conseguenze pesanti per il lavoro. Le fasi elettorali nazionale e regionale, pur rappresentando un momento importante della democrazia, non devono distogliere lo sguardo da impegni e scadenze che l’Abruzzo deve saper affrontare.

Nel nuovo anno, sottolinea Spina, c’è ancora molto da fare:

• devono essere impegnati i Fondi Europei 2013 realizzando l’intesa Fare Presto2;
• le risorse dei FAS 2012/2013 devono essere rimodulate in modo particolare sul credito e le aree di crisi;
• vanno favoriti gli interventi per gli investimenti di nuove imprese soprattutto innovative;
• è necessario che sulle vertenze territoriali, a partire dalla Micron, ci sia un pieno coinvolgimento della Regione;
• le risorse per gli ammortizzatori sociali devono essere riconfermate;
• la strade delle riforme in Abruzzo deve essere completata a partire da quella del settore dei trasporti;
• la ricostruzione nel centro storico di L’Aquila e dei Comuni del Cratere dei sotto-servizi, degli edifici pubblici e delle case deve iniziare visto che  le risorse economiche sono state stanziate. La comunità territoriale sui tempi e sulle modalità d’impiego delle risorse deve esserne a conoscenza;
• l’Europa definirà i nuovi Fondi strutturali 2014/2020 in primavera e l’Abruzzo, che sarà ammessa tra le Regioni in transizione, potrà avere risorse aggiuntive fondamentali per il futuro per cui sarà necessario che il nuovo Governo regionale continui il confronto con la Comunità Europea e mantenga l’impegno di incontrarsi con il Patto dell’Abruzzo sulle tema delle Infrastrutture.
• L’occupazione giovanile deve essere sostenuta, incentivando l’apprendistato, il credito d’imposta; migliorando la transizione scuola-lavoro; ed infine, introducendo un «contratto di generazione», in fase di sperimentazione in Piemonte e in Lombardia: trasformare il tempo pieno di un lavoratore ormai prossimo alla pensione in un part-time, con un'integrazione contributiva e salariale adeguata, con l’assunzione di un giovane apprendista che lo affianchi in azienda.

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: