Seggio certo per Giovanni Legnini al Senato e Antonio Castricone, Tommaso Ginoble, Stefania Pezzopane, Maria Amato e Vittoria D'Incecco alla Camera. A rischio Renzo Di Sabatino per Palazzo Madama e Giovanni Lolli per Montecitorio. Stessa situazione anche per Angelo Pollutri, sindaco di Cupello, terzo alle primarie per le candidature al Parlamento del Pd in provincia di Chieti.
Liste da definire per Sinistra Ecologia e Libertà con la posizione dell'assessore vastese Anna Suriani, prima alle primarie per il Senato, da definire nel confronto con le indicazioni 'centrali' dalla Capitale.
Secondo il sito di informazione regionale abruzzoweb sono queste le risultanze della riunione di ieri della direzione regionale del Partito Democratico con al centro dell'attenzione l'ordine con il quale i candidati alle primarie verranno inseriti nelle liste bloccate per il rinnovo del Parlamento alle elezioni nazionali politiche del prossimo 24 febbraio. Un passaggio fondamentale, in quanto il sistema elettorale in vigore, il famigerato "Porcellum", non prevede le preferenze, per cui più il nome è su nella lista più sono concrete le possibilità di farcela.
In prima battuta, ricostruisce il giornalista Pierluigi Biondi, è stata stilata la "graduatoria" delle province, tenendo conto del risultato del Pd nel 2008 e degli abitanti di ogni singolo territorio, per cui alla fine è risultata prima Chieti, seconda Pescara, terza Teramo e quarta L'Aquila. Sulla base del responso delle urne, quindi, l'ipotesi emersa vede in testa Legnini e Castricone per Senato e Camera e a seguire tutti gli altri. Molto inciderà pure il risultato delle formazioni che si apparenteranno sulle schede con il Pd, con Sinistra Ecologia e Libertà che, rosicchiando consensi, potrebbe strappare qualche poltrona romana al Pd, soprattutto al Senato, dove la ripartizione dei seggi avviene su base regionale.
Per la circoscrizione Abruzzo sono 7 i posti in lizza (14 quelli della Camera): 4 vanno alla coalizione vincente, 3 agli altri partiti, se Sel fa un buon risultato può incassarne uno, lasciando il resto agli alleati. Tra gli esperti di numeri, infatti, si ipotizza l'elezione di 6-7 deputati abruzzesi e 3 senatori.
Pesa l'incognita della quota che si è riservato il segretario nazionale dei Democratici e candidato premier per il centrosinistra, Pier Luigi Bersani: 2 per ogni ramo del parlamento, che quindi andranno a togliere spazi ai concorrenti che giocano in casa. Nel corso della riunione della direzione regionale questo era l'argomento principale e probabilmente il segretario abruzzese del partito, Silvio Paolucci, dovrà sudare a lungo per cercare di strappare condizioni più favorevoli e, magari, far salire qualche gradino ai pretendenti locali.
Per Sel oggi la riunione degli organismi regionali. Anche in questo caso le candidature 'calate' dall'alto potranno giocare un ruolo importante nelle future elezioni.