FABIO GIANGIACOMO (DS) ADERISCE A ''POLIS''

a cura della redazione
03/01/2007
Attualità
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Il direttivo di Polis, il laboratorio politico-culturale sorto per accelerare la costruzione del Partito Democratico, ha dato notizia che ha aderito al gruppo Fabio Giangiacomo, capogruppo dei Democratici di Sinistra in Consiglio comunale e presidente del Consorzio Industriale del Vastese. Nella circostanza è stato diffuso il testo di una nota scritta dallo stesso Giangiacomo e che qui di seguito riportiamo. ''L'adesione a Polis non è altro che la continuazione di un percorso che prende le mosse da Insieme per Vasto e passa per i DS, interpretati dal sottoscritto come potenziali elementi della trasformazione della politica. Personalmente, durante gli ''anni di piombo'' ho maturato l'idea ci fosse necessità di un grande riformismo democratico, che facesse uscire il nostro paese dalle secche di una politica per certi versi bizantina, con le sue '' convergenze parallele'', e per altri tutta ripiegata su contenuti e - soprattutto - su schemi ottocenteschi. Lo scenario economico e sociale è - ci piaccia o no - complesso e non si può affrontare con la scorciatoia del debito pubblico o peggio con formulette e schemi ideologici del diciannovesimo secolo, occorre studio, confronto con tutti e poi, soprattutto, il coraggio della scelte. E allora.....? Allora il partito democratico! Ma non basta. Il rischio del fallimento è palpabile, la tentazione di ripararsi dietro il muro delle identità storiche è forte e, a volte, chiaramente strumentale. Chi fino a ieri si sarebbe sentito offeso a sentirsi definire socialdemocratico oggi scava la sua trincea proprio nello stesso posto dove 10 anni fa avrebbe considerato un sacrilegio esserVi seppellito. La collocazione europea è un problema, certo, ma il popolo delle primarie vuole sintesi, semplificazione, non concepisce i 2 o 3 partiti comunisti o verdi i 2 o 3 partiti che si rifanno al socialismo europeo, per non parlare delle diverse e molteplici configurazioni del ''cattolicesimo'' in politica, per di più spalmate nei due poli. E' chiaro che tale ''unicum'' nello scenario europeo si giustifica solo con i problemi di una immarcescibile classe dirigente (soprattutto nei livelli intermedi) preoccupata spesso solo della sua sopravvivenza. Con grandi partiti (è auspicabile anche il Partito delle Libertà e tutte le altre sintesi politiche) saranno possibili e praticabili, finalmente, le primarie dove il merito, la responsabilità, la competenza, la capacità di confronto non saranno più schiacciate dalle cordate, dalle ''biciclette trasversali'', dall'influenza oscura dei potentati economici (a proposito ci saranno le primarie per prossimi presidenti della Provincia e della Giunta Regionale o dovremo attenderci l'ennesima bicicletta?). Questi partiti con le spalle larghe potranno e dovranno cancellare la vergogna dell'ultima legge elettorale e dare al paese dei gruppi dirigenti che possano curare l'interesse generale e non preoccuparsi di mantenere i molteplici orticelli più o meno piccoli. I partiti odierni sono presi nella morsa della consapevolezza della loro inadeguatezza e dalla paura di buona parte dei loro dirigenti di mettersi in gioco senza rete e hanno allora bisogno di stimoli positivi, collaborativi, che - anche dall'esterno -, senza inutili accelerazioni, sappiano portare idee nuove ed originali. E...allora ? Allora Polis! Anche perché sono stufo di essere riformista di nascosto, esposto al fuoco ''amico'' senza la possibilità di far valere le ragioni della complessità. E' ora che anche il Riformismo abbia l'orgoglio della sua identità e della sua missione. E' troppo tempo che troppi dirigenti del centro-sinistra - per mancanza di coraggio - dicono di avere il cuore da una parte e la ragione dall'altra, costretti a fare i no-global di giorno ed i governanti solo di notte. E necessario essere inclusivi (come si dice oggi) e confrontarsi con tutti ( e questo è - però - meno di moda...purtroppo) e, soprattutto, bisogna che ragione e cuore vadano nella stessa direzione, per trovare sintesi avanzate per ogni nuovo problema. Sognando Walter Veltroni, saluto con affetto e stima''. Fin qui la nota di Giangiacomo, dal canto suo, Davide D'Alessandro, coordinatore di Polis, ha così commentato l'adesione di Giangiacomo. ''Una decisione importante, una scelta intelligente. Sono felice perché Giangiacomo è amico stimato da tempo e ha tanto da dare a un Laboratorio politico-culturale che vuole contribuire alla costruzione del Pd. Fabio non sarà solo e tra poco ne vedrete di belle. Intorno a Polis sta crescendo l'interesse di tante anime riformiste perché Polis sa, come sostiene Veltroni, che il Pd non è la somma o, peggio, la fusione di due partiti. Polis è nuovo e inclusivo. Polis è la politica di oggi e di domani. Polis ha già in sé i cromosomi del futuro Pd''.

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