Le guardie giurate del furgone portavalori rapinato in A14: 'Il gruppo ha agito con determinazione'

Dopo i colpi sparati costretti a mettersi faccia a terra mentre i banditi prelevavano il denaro

a cura della redazione
15/12/2012
Attualità
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Era diretto in Molise il furgone portavalori della società 'Aquila' di Ortona rapinato tra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud dell’A14. Aveva a bordo 600.000 euro in contanti e 3.000 franchi svizzeri, da consegnare agli istituti di credito della regione.

Sono stati attimi interminabili e tremendi quelli vissuti dalle tre guardie giurate, che non hanno riportato ferite, dopo i colpi sparati dai banditi. Si chiamano Fernando Magliano, 47 anni di Brittoli (Pescara), Andreas Nawratic, 34 e Giovanni Pallotta, 31, questi ultimi due residenti a Campobasso. Prima sono stati affiancati da tre autovetture di grossa cilindrata e poi diversi sono stati i colpi di arma da fuoco verso il mezzo blindato, un Fiat 'Ducato'. Sono stati costretti a fermarsi contro il guardrail centrale e a scendere, consegnando le pistole in dotazione, per poi stendersi a terra con la faccia rivolta verso l’asfalto. ''Il gruppo ha agito con estrema determinazione e organizzazione - racconta uno dei tre - e ognuno sapeva perfettamente cosa fare, i banditi erano vestiti con tute mimetiche''. In precedenza avevano 'isolato' l'area, costringendo alcuni mezzi a mettersi di traverso sulla carreggiata.

Il tempo di perforare con una sega la botola sul tettuccio del furgone e prelevare le sacche contenenti il denaro, per poi darsi alla fuga con le tre autovetture. Decine i colpi sparati, alcuni dei quali anche per bucare i pneumatici delle autovetture per coprirsi la fuga. ''Hanno detto poche parole – riferiscono i vigilantes – che ci sembravano pronunciate in un dialetto che poteva sembrare pugliese o forse anche un po’ abruzzese''.

Guardie giurate e alcuni testimoni dell’assalto del commando sono stati ascoltati in Commissariato dal sostituto procuratore della Procura di Vasto, Enrica Medori, titolare dell’indagine.

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