Luciano Lapenna riflette sul quadro attuale della sua maggioranza (i numeri in Consiglio comunale: da 15 a 10, con il suo voto, ad un possibile 12 a 13 qualora i Socialisti decidessero di non appoggiare un provvedimento in aula), i vertici dei partiti della coalizione s'incontrano per fare il punto della situazione e provare a 'ricostruire una base'.
Già poco dopo la diffusione della nota di questa mattina del Partito Socialista è arrivata una prima reazione dei partiti della coalizione di centrosinistra. Il vicesegretario del Partito Democatico, Nicola Della Gatta, ha convocato, per il primo pomeriggio, una riunione urgente dei segretari cittadini della maggioranza nella sede del Pd di piazza del Popolo.
In ballo il destino dell'amministrazione Lapenna e della coalizione, alla vigilia di un passaggio importante e delicato, quello delle primarie, ed anche in vista delle future elezioni politiche. I telefoni cellulari degli amministratori squillano in continuazione, voci e ipotesi si rincorrono. Il timore di molti è che il sindaco Lapenna decida di lasciare davvero, dimettendosi. E c'è anche chi 'favoleggia' l'esistenza di una lettera di dimissioni che sarebbe già pronta.
Lapenna deve fare i conti con l'appoggio 'condizionato' espressogli dal Psi ma, anche e soprattutto, con la mancata sottoscrizione del documento presentato dallo stesso sindaco. Il rischio, che lo stesso primo cittadino aveva adombrato mettendolo all'angolo, è quello di andare in aula, seduta per seduta dell'assise civica, con la 'spada di Damocle' di vedersi bocciato un qualsiasi provvedimento con il concorso di una componente della sua stessa maggioranza. Lapenna ha detto che ad una maggioranza rimaneggiata neanche vuole pensare, ma in politica quadri e situazioni possono cambiare all'istante.