MASSIMO DESIATI ABBANDONA AN: ''E' UN PARTITO SENZA ANIMA''

a cura della redazione
20/12/2006
Attualità
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E' un abbandono del partito con rammarico quello annunciato questa mattina dall'ex assessore regionale di Alleanza Nazionale Massimo Desiati, uomo di punta del partito di Fini a Vasto. ''Alleanza Nazionale? Un partito senza più anima'', ha detto Desiati che motiva così la sua decisione: ''Mi è impossibile, per coerenza, credo ed onestà intellettuale rinnegare e ripudiare la comunità politica ed ideale a cui, intimamente e convintamente, sento di appartenere ma non posso più riconoscermi nello strumento partito che, pragmaticamente, dichiara di rappresentarla. Spero di aver meritato ciò di cui ho beneficiato e di esser riuscito, almeno in parte, a compensare, con un impegno costante ed una condotta moralmente irreprensibile (soprattutto nei momenti di grande responsabilità istituzionale), la fiducia che, in momenti diversi da questi, mi è stata accordata. L'involuzione che il partito sta velocemente subendo nella sua prosaica quotidianità ha per me significato grave mortificazione dei valori e delle motivazioni che hanno sempre rappresentato l'impulso della azione politica della destra. Ai livelli nazionali - accusa Desiat - si è, da tempo, al cospetto della gestione di un partito senza anima. Alle quote locali e regionale si assiste ad insignificanti balbettii, all'assenza di efficaci, credibili e corali strategie politico-amministrative che inducano il partito a confrontarsi e rapportarsi con quanti rappresentano la vera vita economica e civile abruzzese di cui non si analizzano gli aspetti; si constatano la mancanza di spirito di servizio e sacrificio nei confronti delle comunità amministrate e l'ostinata esautorazione dagli organismi di partito di vivaci e feconde intelligenze che pur potrebbero, in ben altro modo, sospingere l'operato di Alleanza Nazionale; si evidenzia la mancanza di vero coordinamento politico regionale e di presenza di una guida consapevole della realtà abruzzese. Delle rappresentanze parlamentari sul territorio, invece - prosegue - non vale neanche la pena parlarne. Per quanto attiene la quotidianità, risalta il fatto di come alcuni titolari dell'azione politica fondino le loro iniziative nel clientelismo più spicciolo, nella ricerca di pennacchi e di spazi idonei a permettere di offrir prebende in cambio di benevolenza, iscrizioni al partito o si esercitino nella questua di trasversali amicizie foriere di atti di 'buon rendere'. Tutti atteggiamenti questi che, al di là degli slogan propagandistici, denotano scelte legate all'acquisizione di livelli di potere e non alla ricerca di politiche di governo. Atti di puro egoismo e prepotenza, di cinismo e prevaricazione hanno raffreddato i sani entusiasmi che, da sempre, hanno animato l'azione di chi nella destra si riconosce, costringendo tanti ottimi militanti all'immobilismo ed i meno esperti alla sciocca obbedienza. Un sistema che sta annullando l'innata vivacità, la gioiosa libertà d'azione e l'amore per la politica vera di chi sente di essere depositario di valori in nome dei quali è impossibile non disdegnare meschini atteggiamenti. Alla luce di queste considerazioni - conclude Desiati - dichiaro la mia decadenza da iscritto di Alleanza Nazionale''.

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