Sanità e non solo nell'analisi del presidente della Regione Chiodi in un incontro pubblico nel Vastese

Il 'faccia a faccia' con i cittadini nell'appuntamento di Lentella

Pino Cavuoti
22/10/2012
Territorio
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Mancavano poco minuti alle 23 quando si è concluso venerdì sera a Lentella l’incontro pubblico con il presidente della Giunta regionale dell’Abruzzo. Momento di confronto, organizzato culturale “Siamol’Abruzzo” e dall’Unione civica per il territorio, che ha permesso a Gianni Chio di rispondere in quattro ore alle tante domande senza filtri, in presa diretta, del pubblico numeroso presente. E nonostante l’orario la gente ha voluto ascoltare le parole della massima carica politica regionale che ha tracciato il quadro economico e le prospettive dell’Abruzzo.

 

Nel suo “faccia a faccia” Chiodi ha inquadrato le sue risposte partendo dalla situazione economica e finanziaria, in assoluto la più grave dalla crisi del 1929.

 

Declino industriale e non solo crisi finanziaria al centro dell'attenzione. Per ribadire, e lo ha fatto più volte nel corso della serata, per far capire che non è più il “tempo delle mucche da mungere” e che dalla logica dei diritti si deve passare a quella dei doveri. E a Lentella ha spiegato “che non sono venuto a chiedermi nulla ma vi chiederò qualcosa”. Per far capire che la politica non è più in grado di far miracoli ma soprattutto non si può più amministrare la cosa pubblica per contrarre debiti che poi verranno pagati dalle future generazioni. Chiodi ha spiegato, parlando dei 35 ospedali tra pubblici e privati trovati al suo insediamento alla guida della Regione Abruzzo, che la salute non ha un prezzo e un diritto di tutti ma la sanità ha un costo notevole che non può essere più sopportato dal sistema regionale. Il presidente della Regione Abruzzo ha spiegato le ragioni per le quali c’è stata l’opera di trasformazione del presidio sanitario di Gissi dove “a fronte di due ricoveri giornalieri lavoravano 166 tra medici e infermieri”.


Chiodi ha spiegato anche a Gaspari nella sua casa di Gissi cosa sarebbe accaduto “numeri alla mano e anche facendogli vedere delle slide” i numeri di una situazione non più gestibile. L’Abruzzo negli anni di gestione Chiodi passa da regione commissariata nella sanità a regione risanata. “Opera di risanamento che è stata avviata, ma occorrono altri sacrifici senza che vengano toccate le tasse in Abruzzo” ha annunciato il governatore. E a proposito dell’ospedale di Vasto la città ha un punto di vantaggio rispetto ad altre località per avere già individuato il sito in località Pozzittello. “Vi assicuro di dare una dimostrazione concreta – rispondendo alle domande della platea – che prima della fine della legislatura saranno compiuti passi importanti con la progettazione e il finanziamento”. 

 

I lavori sono stati introdotti da Vania Paganelli, presidente dell’associazione Unione Civica per il Territorio e da Maria Pia Di Francesco, presidente dell’associazione SiAmol’Abruzzo. E’ stato il sindaco Carlo Moro a dare il benvenuto non potendo non ricordare al presidente già primo cittadino di Teramo le difficoltà nell’amministrare un piccolo comune con tutti i disagi legati anche a un isolamento non solo viario.  L’intervento introduttivo è stato riservato all’assessore regionale alle Risorse umane e strumentali e Politiche di genere, Federica Carpineta. Il componente dell’esecutivo abruzzese, nominato come esterno, ha spiegato come ci sia necessità di una politica nuova capace di aprire lo spazio al libero confronto. E a Lentella si è avuta una dimostrazione di come questo sia possibile con un presidente della Regione che non ha guardato per niente all’orologio. Per qualche ora nel Vastese dimenticato si è avuta la sensazione che Chiodi fosse uno del luogo. Un compaesano come altri in una serata umida ma che non sembrava mai voler finire.

 

FOTO di EUGENIO LIBERTINI

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