Bagni pubblici rotti ed inutilizzabili a Vasto, per Marcello è una 'autentica indecenza'

Il vice presidente del Consiglio comunale si fa portavoce delle lamentele di residenti e turisti

a cura della redazione
18/09/2012
Attualità
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Si fa portavoce delle lamentele espresse a più riprese da residenti e, specialmente nell'ultimo periodo, turisti il vice presidente del Consiglio comunale Luigi Marcello (Giustizia Sociale).

 

Questione trattata quella della situazione dei bagni pubblici in città, definita da Marcello "penosa". Lo stesso si è rivolto all’Amministrazione comunale di cui fa parte ed al sindaco Luciano Lapenna in primis per manifestare quella che si configura, a suo giudizio, come una "autentica indecenza".

 

Stamattina Marcello ha consegnato un documento al primo cittadino ed in esso si parla di “una situazione drammatica in un periodo normale che diventa assolutamente inaccettabile in estate quando ai turisti presenti in città dovremmo invece poter offrire sotto questo aspetto ben altro e non condizionare tanti alla benevolenza degli esercenti pubblici. Ci sono stati riportati episodi avvenuti questa estate al limite della decenza umana e che hanno avuto come protagonisti turisti che sono rimasti disgustati ed offesi. Bagni rotti, sporchi, del tutto inutilizzabili, sicuramente non un bel biglietto da visita per una città che si ritiene e si offre come città d’arte, di cultura e turisticamente all’avanguardia”. 

 

Il vice presidente del Consiglio comunale suggerisce soluzioni, sulla scorta di quanto accaduto anche in altre realtà: “Sappiamo che molto dipende sicuramente da noi, incivili e poco rispettosi del bene pubblico; è altrettanto vero, però, che altre città pari a noi e molto più importanti di noi, in presenza degli stessi problemi, hanno avuto il coraggio di cambiare metodo affidandosi a gestioni esterne che hanno risolto definitivamente e bene il problema. Sono convinto più che mai che non si possa perdere ulteriore tempo sostenendo inoltre spese non indifferenti per le casse comunali in cambio di nulla”.

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