'Di tutto abbiamo bisogno tranne che di un altro ipermercato': Confcommercio critica le scelte del Comune

Imprese locali a rischio con il 'sì' a nuove aperture per il presidente provinciale Allegrino. Lettera a Lapenna

a cura della redazione
07/09/2012
Attualità
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Forti preoccupazioni per il progetto e 'no' alla prevista realizzazione di un nuovo ipermercato, quello ipotizzato a Vasto nella zona della Circonvallazione Istoniense-area bocciodromo, nell'ambito di una pianificazione, per la qualwe c'è stato un recente via libera in Consiglio comunale, che prevede anche la costruzione di un grande albergo.

 

Le esprime la Confcommercio, attraverso una lettera inviata dal presidente provinciale Angelo Allegrino al sindaco della città Luciano Lapenna.

 

"La nostra Regione - si legge in una nota di Confcommercio Chieti - occupa uno dei primi posti in Italia per densità della grande distribuzione rispetto alla popolazione. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di un altro centro commerciale. Siamo sorpresi - è scritto ancora - poiché, questa volta, il progetto avrebbe parere favorevole dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Lapenna, sino ad ora, attenta alla salvaguardia e allo sviluppo armonico del commercio e turismo cittadino. L’immagine turistica dell’Abruzzo, con il suo mare, i monti, i laghi e le colline, rischia di essere appannata dalla sensazione che la nostra Regione stia per diventare una sorta di Mega Store, dove non c’è più spazio per il turismo, gli artigiani, i piccoli imprenditori commerciali".

 

LA LETTERA DI ALLEGRINO A LAPENNA - "Apprendiamo dagli organi di stampa di un progetto che prevede la costruzione di un ipermercato ed un hotel a Vasto. L’intenzione di costruire l’ennesimo centro commerciale in Abruzzo ci sconcerta. Ancor più ci meraviglia che, questa volta, il progetto sembrerebbe avere parere favorevole nell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Lapenna, sino ad ora, attenta alla salvaguardia e allo sviluppo del commercio e turismo cittadino. Vasto, infatti, in questi anni ha perseguito una politica di moderazione nelle autorizzazioni commerciali sia nella piccola che nella media e grande distribuzione, che ha saputo contemperare le necessità di tutti gli attori in causa. Sulla necessità di un altro albergo nella Città di Vasto, invece, non possiamo che essere favorevoli posto che si potenzierà l’offerta ricettiva turistica.

 

Ecco però il fulmine a ciel (quasi) sereno. Un altro ipermercato in Abruzzo! Basta, non se ne può veramente più. E’ possibile che non si pensi ad altro che a progettare e a realizzare centri commerciali? Non conviene, invece, investire sul comparto turistico abruzzese, migliorare le infrastrutture, realizzare strutture ricettive e di intrattenimento, moderne ed accoglienti? Vogliamo rendere ancora più appetibile il nostro territorio ai turisti? Ripeteremo sino alla nausea alle Amministrazioni comunali, sorde al grido di dolore dei piccoli commercianti e degli operatori turistici, i dati sulla presenza della grande distribuzione in Abruzzo. La nostra Regione occupa uno dei primi posti in Italia per densità della grande distribuzione rispetto alla popolazione. Dal Rapporto del Ministero allo “Sviluppo economico” del 2010 risulta, infatti, che tale densità è pari a 363,1  mq. per ogni mille abitanti (mq. 205,5 nel Settore alimentare e mq. 157,5 nel settore non food) contro una media nazionale di mq. 345,0. Questi dati sono anche sottostimati perché dal 2010 altre grandi strutture hanno aperto i battenti, si pensi solo all’Ikea di San Giovanni Teatino.

 

Insomma l’immagine turistica dell’Abruzzo, con il suo mare, i monti, i laghi e le colline, rischia di essere appannata dalla sensazione che la nostra Regione stia per diventare una sorta di Mega Store, dove non c’è più spazio per gli artigiani, i piccoli imprenditori commerciali e turistici. Si sta in questo modo decretando la fine di un’intera generazione di commercianti, in più queste grandi strutture sono quasi tutte in mano a capitale estero, per cui sul territorio abruzzese, dei loro profitti, restano veramente le briciole. Si è chiesto, il sindaco, quante imprese commerciali chiuderanno in concomitanza con l’apertura dell’ipermercato? 

 

Ma veniamo ai dati ufficiali del Commercio e Turismo a Vasto per vedere in quale contesto si andrebbe ad inserire questa nuova grande struttura di vendita. Secondo i dati della Camera di Commercio di Chieti, riferiti al secondo trimestre 2012, nel settore "Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli", si sono registrate, a Vasto, n. 14 iscrizioni e n. 13 cessazioni "non d'ufficio", con un saldo positivo di 1 unità (in provincia di Chieti si è registrato un saldo negativo di 20 unità). Mentre nel comparto “Attività dei servizi, di alloggio e di ristorazione”, nello stesso periodo, si sono registrate n. 8 iscrizioni e n. 6 cessazioni “no d’ufficio”, con un saldo positivo di 2 unità (in provincia di Chieti si è registrato un saldo negativo di 11 unità). Numeri che testimoniano che le imprese di Vasto, tra mille difficoltà, riescono a fronteggiare la grave crisi economica e ciò è dipeso anche dalla scelta politica degli Amministratori vastesi di non lasciare campo libero alla grande distribuzione. Ma ora? Perché questa inversione di rotta? In questo contesto, invitiamo l’Amministrazione comunale a riflettere e a ponderare bene ogni determinazione a riguardo. Allo stesso modo chiediamo di essere convocati presso codesto Comune per poter dar voce ai commercianti vastesi".

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