'Preservare' la Provincia di Chieti dal riordino previsto dalla 'spending review': il documento a 'più mani'

Richiesta congiunta di rappresentanti istituzionali, degli ordini professionali, associazioni di categoria e sindacati

a cura della redazione
04/09/2012
Attualità
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Sono numerose ed espressione di un po' tutte le categorie, istituzionali, professionali e sindacali, le firme in calce ad un documento sottoscritto stamane che tende a preservare la Provincia di Chieti dal riordino previsto dalla legge sulla revisione della spesa pubblica.

 

Presso la sede della Provincia, su invito del presidente Enrico Di Giuseppantonio e del sindaco di Chieti Umberto Di Primio, si sono incontrati i rappresentanti delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e delle organizzazioni sinadacali del territorio, "al fine di confrontarsi - si legge nel documento siglato - sulla tema del riordino delle province in vista della riunione del Consiglio delle Autonomie Locali dell’Abruzzo chiamato a formulare la proposta da sottoporre alla valutazione del Consiglio regionale". 

 

Di Giuseppantonio e Di Primio hanno illustrato le ragioni per le quali ritengono debba proporsi al CAL "che la Provincia di Chieti non debba essere interessata dal riordino previsto dalla legge sulla revisione della spesa pubblica. Oltre che per l’incontestabile rispetto dei requisiti indicati dal Governo: superficie territoriale e popolazione, anche per gli elementi di carattere economico, infrastrutturale, sociale e storico che rendono la Provincia di Chieti ente/territorio non da accorpare".


I partecipanti hanno tutti sottolineato come l’essere “autonomi” non debba precludere il confronto con le altre entità territoriali a principiare dalla confinante Provincia di Pescara. "Inoltre - si prosegue nel documento -, auspicando una definizione del nuovo assetto delle province abruzzesi che veda Chieti conservare l’attuale status, i convenuti hanno evidenziato l’importanza di un nuovo progetto strategico della Regione per un effettivo riequilibrio dei territori ed un effettivo rilancio della economia e dello sviluppo. In conclusione, dopo approfondita analisi da parte degli intervenuti delle ragioni sottese a detta scelta, con il contributo apportato da ognuno per il settore rappresentato, s’è convenuto di dare mandato ai rappresentanti della Provincia di Chieti all’interno del CAL di proporre che la stessa continui ad essere provincia così come attualmente con Chieti capoluogo".

 


Erano presenti: Silvio Di Lorenzo, presidente Camera di Commercio Chieti; Giuliano Ciccarone, presidente Confagricoltura Chieti; Patrizio Lapenna, direttore Confesercenti Chieti; Marco Stante, Casartigiani Chieti; Daniele Giangiulli, direttore Confartigianato Chieti; Giordano Nasini, direttore Coldiretti Chieti; Teodoro Ivano Calabrese, vice direttore Confindustria Chieti; Letizia Scastiglia, direttore CNA Chieti; Giuseppe Torricella, vice presidente CIA Chieti; Pietro Iacobitti, presidente Confcooperative Chieti; Angelo Allegrino, presidente Confcommercio Chieti; Roberto Costantini, presidente Ordine Commercialisti Chieti; Ezio Casale, presidente Ordine dei Medici Chieti; Dina Fulvi Firmi, tesoriere Ordine Commercialisti Lanciano; Franco Trovarelli, presidente Ordine Architetti Chieti; Antonino Di Carlantonio, presidente Ordine Ingegneri Chieti; Pierluigi Tenaglia, presidente Ordine Avvocati Chieti; Nicola Artese, presidente Ordine Avvocati Vasto; Giuseppe Pugliese, segretario Ordine Agronomi Chieti; Leo Malandra, segretario generale Cisl Chieti e Germano Di Laudo, segretario generale Cgil Chieti.

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