Il 23 agosto è una data importante per l’indagine per l’omicidio di Albina Paganelli, la pensionata uccisa a coltellate nella sua abitazione in via Fedro a San Salvo.
A Roma, nella sede del Reparto investigavivo scientifico (Ris), verranno esaminate impronte, macchie di sangue e ogni materiale organico rinvenuto sulla scena del crimine. In particolare verrà anche messa sotto esame l’arma del delitto, un comune coltello da cucina per tagliare la carne con una lama di poco superiore ai 10 centimetri, assieme a due banconote da 10 e 50 euro che presentavano tracce ematiche. Coltello rinvenuto dai Carabinieri nel borsone in casa di Vito Pagano, 28 anni di San Salvo, indagato e attualmente in carcere.
Ma giovedì alle ore 10 ci sarà anche l’udienza di convalida dell’arresto di Gelu Chelmus, 31 anni di San Salvo, rilasciato poi libero la notte del 16 agosto. Chelmus accompagnato dagli avvocati Giuseppe Piserchia e Andrea Chierchia nell’aula delle udienze preliminari del Tribunale di Vasto sarà al cospetto del Gip Stefania Izzi che dovrà confermare o cancellare con un colpo di spugna l’attività investigativa del sostituto procuratore Enrica Medori ora affiancata dal collega Giancarlo Ciani. Pagano e Chelmus sono indiziati di omicidio volontario e rapina con l’aggravante dell’efferratezza.
Questa mattina, intanto, in Procura a Vasto dove è stato condotto dal carcere di Torre Sinello, è stato nuovamente ascoltato dia magistrati titolari dell'inchiesta Vito Pagano. I suoi avvocati, Clementina De Virgiliis e Fiorenzo Cieri, non presenteranno istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame dell’Aquila. La difesa sembra voler ora adottare una tattica prudente. Prima si vedranno i risultati del Ris. Nei laboratori di Roma i legali difensori invieranno un perito di parte per assistere agli esami.