DONATO BERARDINI PUBBLICA LA SUA PRIMA RACCOLTA DI POESIE

a cura della redazione
01/12/2006
Attualità
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E' uscito nei giorni scorsi, per i tipi dell'Editrice Cannarsa, il volumetto di poesie ''Amore''. Ne è autore Donato Berardini di Monteodorisio. L'autore, che svolge l'attività di collaboratore scolastico presso il Liceo Scientifico ''R. Mattioli'' di Vasto, ha partecipato alla recente Edizione del Premio Nazionale ''Histonium'', ricevendo dalla Giuria la Menzione d'Onore (Targa, appositamente realizzata, e Diploma). Il volumetto, che in copertina riporta la celebre opera ''Il bacio'' di Francesco Hayez, caposcuola della pittura romantica dell'Ottocento, si avvale della seguente presentazione del prof. Luigi Medea. Un'alternanza di sentimenti è presente in questa prima raccolta poetica di Donato Berardini, un uomo di grande sensibilità interiore, un amico stimato, un compagno di viaggio, come collaboratore scolastico, nell'impegno formativo dei tanti alunni del Liceo Scientifico di Vasto. Il tema dominante, come si può dedurre dallo stesso titolo, è ''l'Amore'', cantato innanzitutto nel suo trasporto estatico e contemplativo. Scrive Berardini rivolto alla donna del suo intenso desiderio: ''Quando ti guardo / sento che il cuore, / pieno di gioia, di emozioni, di desideri, / accelera il suo battito... // Tu, dolcissima, / per l'eternità sarai dentro di me''. Dopo aver ammirato l'infinito dell'universo e le miriadi di stelle lucenti, sottolinea: ''Sono tornato sul nostro pianeta / per ammirare il tuo viso, / la tua bellezza infinita, / il tuo sorriso ammaliatore''. E più avanti esclama estasiato: ''Tu, stella del mattino, / raggiante piena di luce, mi guardi con occhi penetranti, / come sei bella!''. Ma questi squarci di gioia e di dolce tenerezza vengono annullati dal sopraggiungere delle difficoltà. L'amore verso la donna bramata diventa sempre più lontano e impossibile da raggiungere. Nota Berardini: ''Sono triste, malinconico, / sono solo. / Donna, ti amo, / non ricambi il mio amore''. In un altro testo esprime con l'immagine delle mani la disperazione per la perdita della sua donna: ''Cerco con la mia / di stringere e accarezzare / le tue, / ma tu sei svanita / nella nebbia mattutina''. Non gli resta, allora, che constatare la sua triste situazione: ''È il destino di un'anima senza amore''. Anche la riflessione esistenziale risente di questo clima, solcato dal pessimismo. Per il poeta di Monteodorisio la vita non è altro che una recita, dalla quale si esce di scena ''quando e come / colui che manovra i fili /decide che è venuto il momento''.

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