'Destino' di Punta Penna, dibattito sempre aperto. Menna: 'Non si può restare insensibili'

Il consigliere regionale dell'Udc ribadisce contrarietà ai progetti di insediamenti di impatto nell'area

a cura della redazione
10/08/2012
Attualità
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“Non si può restare immobili e insensibili rispetto al destino a cui sembra indirizzata l’area industriale di Punta Penna in materia energetica”.

 

Ad affermarlo Antonio Menna, consigliere regionale dell’Udc, a proposito del grande dibattito e delle iniziative a difesa di una delle zone più belle dell’Abruzzo che è interessata a una vera e propria aggressione ambientale per le richieste di nuovi insediamenti per la produzione di energia elettrica. In particolare impianti di biomasse a ridosso della riserva di Punta Aderci.

 

Antonio Menna è stato firmatario di una risoluzione, che purtroppo non è stata discussa dal Consiglio regionale, con la quale si tende a fare chiarezza sul ruolo che dovrebbe avere l’emiciclo anche rispetto alla salvaguardia della salute dei cittadini e del territorio. “Da tempo si discute dell’area industriale di Punta Penna. Una scelta scellerata – commenta Menna – considerando la forte vocazione di Vasto, che può presentare un territorio che naturalmente lo impone all’attenzione del movimento turistico nazionale e internazionale”. Il consigliere regionale dell’Udc ricorda che l’Emiciclo avrebbe dovuto discutere, prima della pausa estiva, della legge sull’edilizia che prevede anche la riconversione delle aree industriali. Ciò non è stato fatto perdendo ulteriore tempo utile. “Allo stato attuale delle cose bisogna far convivere le realtà presenti a Punta Penna. Ma con attività che non creino problemi di inquinamento” .

 

Menna si rivolge anche all’amministrazione comunale vastese e in particolare al sindaco Lapenna perché con chiarezza dica cosa si voglia fare l’area industriale a ridosso del porto trovando soluzioni alternative per un’area che presenta insediamenti per la produzione di energia incompatibile in una dinamica ambientale. Senza dimenticare l’ipotesi, sempre più concreta, di un nuovo impianto per la produzione di gesso. “Voglio ricordare al sindaco di Vasto che per legge è la massima autorità sanitaria cittadina ed ha doveri nei confronti dell’intera comunità di preoccuparsi della salute pubblica e della qualità della vita. Da quando è alla guida della città si è preoccupato di farlo? E quali sono i risultati, anche in considerazione della conferenza di servizi tenuta in Comune, del monitoraggio dell’area industriale?”

 

Infine il consigliere regionale dell’Udc evidenzia come il settore turistico possa rappresentare per Vasto una risorsa economica e opportunità di sviluppo rispetto ad altri settori. “Quale modello di sviluppo si è pensato per Vasto? Sono certo che turismo e artigianato siano i settori che potrebbe consentire a Vasto di poter guardare al domani con più tranquillità. Del resto anche le iniziative messe in cantiere ed avviato con la Costa dei Trabocchi indicano il cammino da intraprendere. Non restiamo sordi alle richieste di Vasto e delle associazioni, che in maniera decisa hanno aperto un dibattito in città su come difendersi dall’aggressione di Punta Penna”.

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