Tempi lunghi per la prenotazione di esami diagnostici al 'San Pio': Forte scrive a Chiodi e Zavattaro

Lettera aperta del presidente del Consiglio comunale di Vasto: 'Meritiamo di meglio'

a cura della redazione
30/07/2012
Attualità
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Tempi lunghi, lunghissimi in alcuni casi, per la prenotazione di determinati esami diagnostici all'ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto e, sulla base di questa realtà, scrive una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi ed al direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Zavattaro, il presidente del Consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte.

 

LA LETTERA DI FORTE - Negli ultimi giorni ho letto con grande interesse le notizie divulgate attraverso gli organi di informazione circa i buoni risultati conseguiti nel risanamento della Sanità regionale ed in  particolare per quella ricadente nella gestione della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Mi ero illuso, penso, come tanti altri cittadini abruzzesi. Le belle e positive notizie diffuse dal Governatore, Gianni Chiodi, e dal direttore generale, Francesco Zavattaro, sono state prontamente smentite dai fatti. Mi spiego meglio. Ho avuto modo di recarmi presso il Centro Unico di Prenotazione operante nel presidio ospedaliero di Vasto per prenotare alcuni esami diagnostici prescritti dal medico curante ad un mio parente. Una gentile impiegata, visibilmente imbarazzata per quanto avrebbe dovuto comunicarmi da lì a qualche minuto, mi informava che per un 'Ecg Elettrocardiogramma e visita cardiologica' la prenotazione veniva fissata per le ore 9:58 (sì, proprio così, al minuto!) di venerdì 7 settembre. Mi son detto: che efficienza! Tutto sommato per un esame del cuore si possono attendere 40 giorni. Basta avere fiducia ed affidarsi alla bontà di Dio.


Per la seconda prenotazione, ovvero un 'Ecocoordoppler dei tronchi sovraortici', l’impiegata in questione, visibilmente mortificata (poverina, lei non c’entrava nulla), mi rendeva il foglio di prenotazione con su scritto la data dell’esame: 29 aprile 2013. Sì non aveva letto male: 29 aprile 2013! Mi son detto, ancora: i tronchi sovraortici per 9 lunghi mesi perché dovrebbero intasarsi? Su, via, anche in questo caso ci penserà il buon Dio. Ma la sorpresa ancora più grande l’ho registrata nel momento in cui per una 'Ecocardiografia mono bidimensionale per cardiopatia ipertensiva – edemi declivi', mi veniva comunicato, con evidentissimo imbarazzo, mortificazione e disagio, dalla sempre cortesissima impiegata, che sarei dovuto ripassare tra qualche mese per la prenotazione dal momento che non sono stati ancora predisposti i piani di lavoro per il 2013. Ripeto: anno 2013!

 

Egregio Signor Governatore ed egregio Signor Direttore Generale, se risanare la sanità in Abruzzo significa dire ai cittadini, come me, 'se vuole fare questi esami subito può accomodarsi presso qualche studio privato', davvero non ci siamo. Sono certo che per lor Signori questi tempi lunghi non esistono. Basterà fare una telefonata e tutte le porte degli ambulatori si apriranno. Ma, credetemi: non è questa la Sanità che noi cittadini abruzzesi vogliamo e reclamiamo. Non meritiamo questo trattamento. Il nostro diritto alla salute è uguale a quello dei cittadini della Lombardia e di altre Regioni Italiane. Siamo stufi, siamo stanchi, di continuare ad essere presi in giro. Con viva cordialità".

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