Nel dibattito denso di interventi, comunicati ed anche caustici botta e risposta, relativo ad un ordine del giorno (in attesa di un eventuale successivo passaggio in Consiglio comunale per una delibera) si inserisce un documento diramato dal Movimento 5 Stelle-Vasto, siglato da Domenico (Mico) La Palombara che partendo dalle polemiche in atto in modo particolare nell'ambito della maggioranza di centrosinistra allarga il tiro alla situazione generale di un'area del territorio particolarmente 'sensibile' ed al centro di una serie di contrapposizioni che sicuramente non verranno meno a breve.
Vi si legge: Lunedì 18 giugno si è riunito il Consiglio comunale di Vasto con un “bizzarro” ordine del giorno: il rinnovo dei membri del Comitato di Gestione della Riserva di Punta Aderci (“pur prendendo atto dell’ottimo lavoro portato avanti”, si è detto). Ma il detto non recita “squadra che vince non si cambia”? Da normale prassi amministrativa nell’avvicendamento di qualche tecnico si è aperto un retroscena politico che ha provocato un vero terremoto tra il sindaco e i suoi alleati con tanto di velate minacce di rottamazione nell’ipotesi di non ossequiosa subalternità di questi ultimi.
Il rinnovo del Comitato di gestione non avrebbe suscitato tanto clamore se non fosse stato per la mozione del Pd di inserire tra i membri del comitato un rappresentante degli industriali espressamente richiesto dalla Confindustria regionale. Nell’area industriale di Punta Penna sta accadendo di tutto e la mossa del sindaco di riproposizione del Patto (scellerato) per il Territorio con la pretesa di favorire un suo “sviluppo sostenibile”, appare, piuttosto, come l’ennesimo tentativo di massacrare un’area già molto compromessa. Si è deciso nel tentativo di mediare le resistenze interne alla maggioranza, l’inserimento di un rappresentante del COASIV al posto degli industriali. Lasciateci passare qualche momento di perplessità non trovando differenze sostanziali tra le due figure, essendo entrambe in conflitto di interessi con la carica che andrebbero a coprire. Purtroppo i paradossi in politica non esistono e questa mossa, studiata e promossa dal Pd per eliminare gli ostacoli ad una indiscriminata industrializzazione dell’area, ha trovato, ahimé, Rifondazione Comunista favorevole e, nonostante l’astensione di Sel, il provvedimento è passato.
Crediamo non esista, se non nella testa del sindaco, uno sviluppo sostenibile per l’area di Punta Penna, che non ponga al primo posto il rispetto dei delicati equilibri di una riserva di valore inestimabile e che un Comitato di gestione di una riserva piegato agli interessi di una parte degli industriali sia inaccettabile e sarebbe piuttosto preferibile il suo scioglimento essendo tale organismo non obbligatorio per legge.