Festa di Sant'Onofrio e la sempre allegra gara del 'palo della cuccagna'

L'evento riproposto tra spensieratezza, risate, spirito di gruppo e sana competizione

Lino Spadaccini (NoiVastesi)
18/06/2012
Tradizioni
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Nell’ambito dei festeggiamenti in onore di Sant’Onofrio, che per due giorni, sabato e domenica, hanno rallagreto l'atmosfera nella zona della casa di riposo del quartiere, come ormai da tradizione, non è mancata la gara del “palo della cuccagna”.


Quattro i gruppi quest’anno partecipanti, alla conquista degli ambiti premi: un prosciutto intero ed ancora ventricina, salsiccia, una forma di formaggio, mortadella, pane, biscotti, vino e birra. Dieci i premi messi in palio, opportunamente collocati sul cerchio in cima al palo, utilizzando una comoda scala.


In apparenza arrampicarsi per prendere i premi sembrerebbe facile se non fosse per il grasso spalmato per bene lungo il palo di legno. Prima di iniziare i giochi i concorrenti si preparano al meglio indossando indumenti vecchi e che facciano il più possibile attrito, per avere una migliore aderenza durante la salita al palo. Non mancano, sotto i vestiti, adeguate protezioni soprattutto per le spalle ed i pettorali. Ogni squadra è formata da tre elementi: sotto c’è il componente più robusto, che da la spinta alla persona più agile che salirà a prendere i premi, mentre al centro l’altro componente che aiuterà a dare una ulteriore spinta, ma farà anche da appoggio alla persona che prenderà i premi. Nel primo giro le squadre cercheranno di avanzare il più possibile, cercando di togliere un po’ di grasso: ma la tattica è d’obbligo per evitare di dare troppo vantaggio alle altre squadre. Nel secondo giro, grazie all’abilità dei concorrenti, si riuscirà ad arrivare fino in cima e la prima scelta del premio è senz’altro quella del prosciutto. Ma ad ogni salita potrà essere preso solo un premio così da dare l’opportunità anche agli altri gruppi di prendere premi interessanti.


Questo gioco ha radici assai lontane. Lo storico vastese Luigi Marchesani, nella sua Storia di Vasto, così la descrive: “Un alto albero da artimone, spalmato di morchia, impiantato, sorregge con la cima il premio di quel garzone del basso ceto, il quale avviticchiato all’albero, superando con lo sforzo muscolare la lubricità, e su traendosi, perviene al favoloso paese della felicità, al premio. Oh quanti garzoni, mentre il defaticato braccio al sospirato guiderdone stendono, le gambe inavvedutamente rallentano, e giù scorrono avviticchiati tuttavia all’ingrato albero! Qui vince la vigoria…”.

 

Allegria, spensieratezza, spirito di gruppo e sana competizione sono gli ingredienti che ogni anno accompagna la gara del “palo della cuccagna”, e questo grazie all’associazione culturale “Amici di Sant’Onofrio”, che ogni anno la ripropongono con rinnovato entusiasmo.

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