Scade la prima rata dell'Imu: vastesi in fila in banca e alle Poste per i pagamenti

A dicembre il saldo. Per l'abitazione principale possibile la 'diluizione' in tre tempi

a cura della redazione
18/06/2012
Attualità
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Modello F24 alla mano, anche molti vastesi sono oggi in fila per il pagamento dell'Imu con la prima rata in scadenza.

 

A tirare fuori gli euro sono tutti i proprietari di immobili, esentati a parte. La prima rata corrisponde al 33% o al 50% per cento dell’imposta per quel che riguarda l'abitazione principale con il pagamento possibile in tre rate (giugno, settembre e dicembre). 'Bastonate' ulteriori arriveranno proprio a dicembre, quando andrà pagato il saldo, applicando le aliquote che i singoli Comuni avranno deciso di applicare.

 

Vasto, in tal senso, ha già deliberato il regolamento relativo. L'aliquota sulle abitazioni principali è dello 0,45 per cento; 0,81 quella sulle attività produttive e commerciali e 0,9 sulle seconde case. Previste alcune agevolazioni: lo 0,4 sulle prime case per gli ultrasessantenni con reddito basso e lo 0,4 sulle seconde case con affitto concordato. Con la manovra adottata per far quadrare i conti il Comune prevede di incassare circa 9 milioni di euro, compensando così le minori entrate dello stato. Le minoranze consiliari avevano chiesto che le aliquote fossero fissate al minimo sia sulle abitazioni private sia sugli immobili adibiti ad attività commerciali, ma la proposta non è passata. In compenso è stata approvata una risoluzione, presentata dal gruppo consiliare di Fli, che impegna il sindaco Luciano Lapenna e la giunta a eliminare l'imposta a partire dal 2013 se il governo consentirà ai Comuni di farlo. Anche il Pdl aveva proposto di abbassare l’Imu sulla prima casa, portandola da 0,45 allo 0,40 per non pesare su quelle famiglie già tanto provate dalla crisi economica. La proposta era contenuta in un emendamento presentato da Etelwardo Sigismondi, consigliere comunale del Pdl.

 

LE SANZIONI - Entro il 14° giorno successivo alla scadenza, si paga una sanzione pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo, più la mora. Se il ritardo è compreso tra 15 e 30 giorni, la sanzione ammonta al 3%, più gli interessi. La sanzione sale al 3,75% se non si paga entro l’anno e in caso di mancato pagamento si impenna al 30%, sempre ovviamente più la mora. 

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