PRO VASTO, LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA RESTA COMPLICATA

Michele D'Annunzio
14/11/2006
Sport
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Una domenica di contestazioni. L'ennesima. La Pro Vasto non trova pace. E l'Aragona continua ad essere il campo più ostico per Ciano e compagni. Anche col Celano, primo spareggio-salvezza della stagione, stessi problemi, uguali tensioni. Il pari non serve quasi a nulla, se non a salire di un solo gradino in classifica. Terzultimo posto, con tre soli punti di vantaggio sul Rende fanalino di coda e cinque lunghezze da recuperare per abbandonare la zona play out. La situazione, se non arriverà l'intera posta in palio domenica prossima nel secondo confronto casalingo consecutivo, quello col Marcianise, rischia di diventare drammatica. COSA VA. Molto poco. Innanzitutto Aridità. Il portiere preso in prestito dal Pescara ha salvato la porta ed il pareggio due volte. Per questo, la difesa imbattuta nonostante qualche distrazione è l'unico dato positivo della giornata insieme alla sconfitta del Rende ad Andria. COSA NON VA. Sempre le stesse cose. L'attacco, in particolare. Il modulo a tre punte non ha risolto i problemi. Prima Gaeta-Maccagnan-Morfeo. Poi, dopo l'infortunio di Testa (oggi gli accertamenti), Morfeo in mediana con Volpato al centro dell'attacco, Gaeta e Maccagnan ai lati. Una soluzione che è parsa migliore della prima: ''In effetti - ha confermato Puccica- siamo andati meglio con Volpato in questa situazione, con gli avversari che non si sono mai scoperti». Ma, se si esclude il clamoroso errore di Gaeta a porta vuota e la punizione pericolosa di Maccagnan, poco altro. E poi, le gambe continuano a tremare quando si gioca in casa e non mancano altri difetti strutturali: «Non ho gli esterni, ho dovuto alzare i terzini sulla linea dei centrocampisti, ma devono attaccare di più la profondità''. Nella foto lo striscione dei tifosi ''Rinforzi subito'', indirizzato alla società, ed alla fine polemicamente bruciato

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