E del fratino e del gabbiano reale, alla fine, si occupò Puccioni… Rese note le prescrizioni operate dal Comitato di coordinamento regionale per la valutazione di impatto ambientale al Progetto 'Recogen' delle Industrie Puccioni per la rigenerazione dell'acido cloridrico.
Un progetto sul quale il Comitato Via ha espresso parere favorevole in sede di riesame, il 5 giugno scorso, dopo che, il 10 aprile, lo stesso 'Recogen' era stato inizialmente bocciato. Una decisione che farà discutere vista la grande attenzione all’area industriale di Punta Penna che il fronte ambientalista vorrebbe chiusa a nuovi insediamenti produttivi potenzialmente dannosi per l’ambiente.
Diverse le prescrizioni che riportiamo integralmente: “Sulla base delle integrazioni fornite in sede di audizione e considerato che l’oggetto del parere riguarda solo il nuovo impianto di recupero rifiuti (rigenerazione di acido cloridrico) e non l’intero complesso industriale; che il nuovo impianto stante la dichiarazione fatta dal legale della ditta in tal senso, non e’ connesso con l’impianto di fertilizzanti esistente; che si tratta di impianto finalizzato al recupero di rifiuti pericolosi a servizio prioritamente di aziende del territorio; che l’impianto contribuisce in conformità della programmazione regionale di settore, al recupero/riciclo dei flussi di rifiuti speciali e pericolosi e non delle aziende situate in area più vasta; che si tratta di un impianto di alto valore innovativo, selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Eco-Innovation; che l’attività svolta all’interno di un opificio esistente sito in zona produttiva, che costituisce criterio preferenziale per la collocazione di siffatti impianti. Verificato che sono stati forniti sufficienti chiarimenti ai primi tre punti del parere del Comitato Via del 10 aprile 2012, si prescrive quanto segue: 1) Nei limiti della conformità al Piano regolatore territoriale del Consorzio Asi ricompreso nel Ptap; nel caso gli organi competenti configurassero la variante agli stessi va applicato l’articolo 7 e 22 dello suddetto Ptap; 2) I serbatoi di stoccaggio dei rifiuti dovranno essere localizzati in area idonea tale che si assicuri il rispetto della distanza dei 300 metri dalla linea di battigia compreso il limite del porto. La nuova localizzazione nonché la progettazione degli stessi dovrà essere valutata in sede di Aia; 3) Deve essere previsto un piano di monitoraggio della qualità dell’aria le cui modalità di attuazione/gestione e le tipologie di parametri da monitorare, riconducibili all’attività del sito, dovranno essere stabilite in sede di Aia; 4) Per quanto riguarda la delibera del Consiglio comunale di Vasto n. 12 del 22 marzo 2012, e del Consiglio Provinciale di Chieti del 26 marzo 2012, ritenute condivisibili le considerazioni espresse dal rappresentante della Provincia di Chieti, gli stessi Enti potranno, in sede di conferenza dei servizi per il rilascio Aia, supportare il proprio parere con atti più cogenti, quali atti Consiliari di adozioni di varianti ai propri strumenti urbanistici, al fine dell’applicazione delle norme di salvaguardia; 5) In riferimento all’incidenza sul Sic Punta Aderci/Punta Penna e ai progetti di ricerca e tutela sull’area nello specifico la tutela dei nidi di Fratino in Abruzzo e nidificazione del Gabbiano Reale si chiede il monitoraggio delle suddette specie, con le modalità che verranno concordate in sede di rilascio dell’Aia. 6) Occorre effettuare una campagna di misure fonometriche post operam che certifichino l’effettivo rispetto dei valori limite applicabili presso i punti di controllo individuati. 7) Occorre predisporre una rete di monitoraggio delle acque sotterranee attraverso l’ubicazione e la realizzazione di idonei piezometri a monte e a valle idroeologica del sito, da valutare in sede di Aia”.