Per un periodo se n'è sentito parlare tanto: la questione è relativa alla realizzazione di un nuovo cimitero a Vasto, dal momento che il camposanto cittadino ''scoppia'' ormai di defunti. A distanza di qualche tempo, però, la possibilità che Vasto possa dotarsi al più presto - dopo anni di promesse e annunciate gare d'appalto - di un nuovo cimitero nell'area inizialmente individuata nel Piano Regolatoe, cioè in località Incoronata, sembra definitivamente archiviata. Nella passata amministrazione comunale, l'allora assessore ai Lavori pubblici, Guido Giangiacomo, più volte rimarcava come fosse in dirittura d'arrivo l'indizione della gara d'appalto per la realizzazione dei lavori salvo, qualche mese dopo, innestare una retromarcia per via di alcuni ''orientamenti diversi'' che erano maturati nell'ambito della coalizione di centrodestra. Lo stesso Giangiacomo asseriva che la questione cimitero dovevea essere poi oggetto di quella che sarebbe stata la successiva campagna elettorale per le amministrative. Ad oggi, del nuovo cimitero, nessuno parla più. Quel che è chiaro, però, è che in questi ultimi anni i congiunti di chi è passato a ''miglior vita'', senza disporre di una tomba di famiglia, si sono visti costretti a 'depositare' le salme dei propri cari in loculi addirittura requisiti ad altre persone.. Nei mesi scorsi, infatti, il Comune aveva disposto, con un'ordinanza a firma dell'ex sindaco Filippo Pietrocola, la requisizione di loculi già venduti e assegnati, ma non ancora occupati. Un provvedimento che oltre ad essere lesivo per coloro che hanno acquistato i loculi, magari al fianco di persone care, ha anche uno spiacevole risvolto per le famiglie degli ''occupanti'': se il proprietario del loculo requisito muore, occorre giustamente restituirgli la tomba, con la conseguenza che la salma deve praticamente traslocare. Su uno dei pochi appezzamenti non ancora edificati nell'area nord del cimitero si stanno ora realizzando alcuni loculi, che serviranno temporaneamente a fronteggiare la grave carenza di ultime dimore. Un'altra piccola ''boccata d'ossigeno'' dovrebbe arrivare dalla revisione delle vecchie tombe in disuso da anni, ma quel che è certo è che, se non si metterà al più presto mano ad un nuovo camposanto, prima o poi potrà scoppiare anche la ''guerra del caro estinto''.