L'episodio della denuncia (l'accusa è minaccia aggravata) a carico di un'anziana di Vasto, protagonista del gesto di minacciare di bucare il pallone con il quale un gruppo di ragazzini giocava nei pressi della sua abitazione, in uno spazio comune condominiale, al centro della lettera, pervenuta alla nostra redazione a firma della stessa donna.
La pubblichiamo qui di seguito.
"Il fatto che mi vede protagonista di questa storia di cronaca cittadina è assolutamente spiacevole. Sopratutto perché riguarda un'anziana donna di 77 anni che mai in passato è stata protagonista di episodi simili. Prima di tutto, mi sento di chiedere scusa a tutti per quel gesto con il coltello assunto, come giustamente riportato dagli organi di stampa cittadini, al solo scopo di minacciare di bucare il pallone a quei ragazzini. Nulla di più ha mai sfiorato la mia mente. Tuttavia, consentitemi un piccolo sfogo in queste brevi righe.
Non sono una 'vecchia picciosa'. Il caso segue precedenti episodi di esasperazione, volgarità e mancanza di rispetto nei confronti miei e di mio marito, che di anni ne ha 80. Un piccolo giardino condominiale non può essere utilizzato come luogo per feste o giochi a pallone in cui partecipano una quindicina di adolescenti con inevitabili grida, fischi e schiamazzi vari. Se poi si aggiunge che, nel momento di un primo richiamo ad abbassare il tono della voce, questi giovani hanno cominciato ad insultarmi con canzoncine e gesti volgari e irriguardosi è forse possibile capire come mi sia lasciata trasportare dagli eventi. Tuttavia, la cosa che più mi ha sconcertata è che la madre e la figlia di uno di questi ragazzi (persone adulte che mi aspettavo sarebbero venuti a portare calma), invece di richiamare i giovani ad un comportamento più consono ad un piccolo giardino condominiale all'interno del quale non sono consentiti giochi rumorosi, hanno al contrario aizzato i ragazzini e cominciato anche loro ad inveire contro me e mio marito con volgarità e gestacci. Anche io ho cresciuto figli e ho nipoti ai quali non ho mai consentito loro di arrecare disturbo in quel piccolo giardino e, comunque, di mancare di riguardo al prossimo.
Vengo da una generazione dove il rispetto per gli adulti, sopratutto se anziani, era sacrosanto. Le cose oggi sono molto cambiate e ahimè ne sono tristemente consapevole. Tuttavia non mi sembra di chiedere troppo se, alla soglia degli ottant'anni, domando un po' di rispetto e la possibilità di poter riposare in tranquillità insieme a mio marito gli ultimi giorni, mesi o anni che il buon Dio vorrà ancora donarci".