Dopo le critiche espresse in un documento stampa da Marco di Michele Marisi (Giovani in Movimento) all'indirizzo del sindaco Lapenna relativamente all'ordinanza che blocca all'1 di notte la possibilità di fare musica 'live' all'esterno dei locali pubblici, è il giovane segretario del Partito Democratico di Vasto, Antonio Del Casale, consigliere comunale, a replicare ed a difendere i contenuti del provvimento.
"Prima di parlare, Marco di Michele Marisi dovrebbe analizzare meglio l'ordinanza sindacale - dice Del Casale - si accorgerebbe che: A) nessun limite viene imposto alla chiusura dei locali che possono rimanere sempre aperti; B) la scelta dell'1, come orario limite da rispettare, non impone lo stop della musica nella nostra città, infatti le discoteche possono continuare regolarmente l'intrattenimento musicale; C) gli stabilimenti balneari possono richiedere apposite autorizzazioni alla competente commissione per spettacoli, qualora abbiano intenzione di aprirsi al 'mondo della notte'; D) è permessa, a tutti i pubblici esercizi, la filodiffusione interna durante tutto l'orario di apertura; E) sono permesse deroghe per l'organizzazione di eventi, la domanda dovrà essere presentata allo Sportello Unico delle Attività Produttive; F) l'intrattenimento musicale su area pubblica è sottoposto alla prescrizione dell'ordinanza che ha dovuto tener conto dei limiti imposti dalla legge regionale voluta dal Governo Chiodi (prevista per la mezzanotte), che come tutti sanno è un governo di centro-destra".
Immediata la controreplica di Marco di Michele Marisi: "Del Casale, prima di replicare, dovrebbe imparare a leggere con attenzione ciò che sostiene colui al quale ha deciso di ribattere. Dal suo comunicato stampa di risposta ai miei dubbi che ho sollevato sulla bontà di una ordinanza che impone lo stop della musica fuori dai locali all’1, infatti, si comprende che non ha letto probabilmente nemmeno una riga di ciò che ho sostenuto. Ma di questo non mi meraviglio, se è vero, come io credo che sia, che l’hanno obbligato a difendere il ‘provvedimento bavaglio’ firmato dal sindaco Lapenna, il quale, sornione, tace. Io – aggiunge – non ho parlato di una ordinanza che impone la chiusura dei locali, ma che impone l’interruzione della musica fuori dai locali all’1; non ho parlato di discoteche; non ho parlato di stabilimenti balneari nello specifico, i quali, poverini, devono chiedere le deroghe; non ho parlato di musica all’interno dei locali, ma di musica all’esterno, e non avrei fatto uso improprio di quello sport che consiste nello scaricare sempre le responsabilità sugli altri, senza contare che in altre città abruzzesi, lo stesso limite è oltre l’1, e dunque si comprende che è a discrezione del primo cittadino! Ritengo, e lo ribadisco, che una Amministrazione comunale che discute su quando si debbano spegnere la chitarra e la batteria fuori da un esercizio pubblico di una località turistica stia perdendo tempo. La musica, lo ripeto, non è un problema. È vero: anche i residenti hanno il diritto di riposare, ed è per questo che abbiamo proposto di intervenire solo ed esclusivamente sui decibel, senza dare restrizioni di orario all’intrattenimento musicale".