''La regola francescana qui non c'entra, perché padre Benedetto Ferrante è stato mandato via per altri motivi''. Lo afferma Giuseppe Cupaiolo, per oltre cinquant'anni organista del convento di Sant'Antonio a San Buono. Cupaiolo interviene sulla vicenda del misterioso allontanamento del frate dal convento, episodio che ha scatenato un autentico sollevamento popolare. ''Domenica è venuto il Provinciale dell'ordine - spiega - e ci ha detto che padre Benedetto è andato via per motivi di salute. Non per un normale avvicendamento, dunque. Ma io credo nemmeno per motivi di salute, perché lui stesso mi ha confidato di essere tristissimo per questo duro provvedimento e che in salute sta bene. 'Mi hanno ammazzato l'anima', mi ha detto piangendo. Adesso sto scrivendo una lettera per i parroci della zona - conclude Cupaoiolo - affinché chiedano loro stessi il ritorno del frate. Se questo non basterà andremo persino dal Generale dell'Ordine a Roma''. I fedeli di San Buono, ma anche quelli di Gissi, Liscia, Roccaspinalveti e altri centri del Vastese sono convinti che a chiedere l'allontanamento del frate, 70 anni, ex colonnello e già cappellano dell'esercito che ha rivitalizzato non poco il convento di Sant'Antonio con impegno, passione e dedizione, siano stati alcuni preti della zona, ''gelosi'' del prestigio di padre Benedetto, capace di riempire la chiesa in ogni azione liturgica. Sabato pomeriggio, nel corso di un Consiglio comunale straordinario convocato in tutta fretta, l'intera amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Di Santo, ha chiesto di poter riavere presto padre Benedetto. Della vicenda, poi, i sanbuonesi chiedono di poter discutere anche con l'arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte.