L'Accademia della Ventricina del Vastese si gemella con una comunità delle Ande Argentine tesa a tutelare il mais andino, un prodotto che, come il prelibato insaccato del Vastese, ha resistito agli effetti della globalizzazione. ''Negli ultimi cinquant'anni - afferma Raffaele Cavallo, governatore Slow Food per l'Abruzzo - abbiamo perso una grandissima varietà di legumi e cereali che il nostro territorio possedeva, si pensi alla piccola cicerchia, al granturco bianco ad otto file, che davano sì produzioni non esagerate, ma erano autoctoni e generavano farine che costituivano cibi di grande prelibatezza''. ''E' per questo motivo - aggiunge Luigi Di Lello, presidente dell'Accademia della Ventricina - che abbiamo deciso di collaborare con una comunità che mira a mantenere la purezza genetica del mais della Valle de Santa Maria, nella regione del Catamarca delle Ande Argentine. Il presidente dell'Associazione produttori del mais andino, Alberto Lopez, è nostro ospite e sta visitando il nostro territorio, cercando di promuovere questo prezioso mais e i suoi derivati''. Una visita è prevista all'Istituto Tecnico Agrario di Scerni per far conoscere agli studenti l'importanza della biodiversità e le caratteristiche del mais andino. ''Sempre nello spirito slow food, poi, abbiamo organizzato, per quanti fossero interessati, una cena a base di farina di granturco secondo ricette nostre e andine. Non c'è cosa migliore - conclude Di Lello - che sviluppare rapporti tra comunità partendo dalla cultura del cibo. L'augurio è che possiamo imparare a dialogare evitando errori che il nostro sistema di sviluppo occidentale ha commesso, compromettendo le biodiversità''. Chi vuole saperne di più può contattare l'Accademia della Ventricina ai recapiti telefonici 0873/914173 e 339/3086378.