Crisi e territorio: occhi puntati su Val Sinello e area del Vastese

Molino (Pd): 'La politica sia parte attiva di un nuovo rilancio. Si sfruttino gli interventi comunitari'

a cura della redazione
17/04/2012
Attualità
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Un documento contro la crisi, elaborato di concerto tra organizzazioni sindacali, Confindustria e Provincia di Chieti. Al centro dell’attenzione, in particolare, c’è l’area industriale in ‘sofferenza’ della Val Sinello, ma il respiro è più ‘ampio’ arrivando a coinvolgere la zona di Vasto-San Salvo e soprattutto le infrastrutture della rete ferroviaria, del porto di Punta Penna e dell’autoporto di San Salvo.

 

Un percorso amministrativo e tecnico, principalmente, da sottoporre all’attenzione della Regione e di Abruzzo Sviluppo ed alle possibilità di finanziamento a livello europeo per il miglioramento della logistica con conseguente maggiore e più efficace stimolo agli investimenti da parte delle aziende.

 

“Plaudo a quanto fatto da Cgil, Cisl e Uil, da Confindustria e dalla Provincia di Chieti, in merito alla necessità di porre al centro della discussione azioni contro la crisi industriale della Val Sinello e del Vastese, rilanciando la necessità di un moderno polo logistico e di servizi, che veda nel porto di Vasto e nell’autoporto di San Salvo  il suo asse modale portante”. Il commento è di Domenico Molino, consigliere comunale del Partito Democratico a Vasto che aggiunge: “La Regione, dal canto suo, non può che prendere atto di questa realtà e farsi portatrice delle proposte che arrivano da questo territorio ed impegnarsi da un lato a potenziare le infrastrutture, e dall'altro ad appoggiare le azioni necessarie a reperire risorse finanziarie per alleggerire i carichi fiscali, finanziando  azioni di riconversione industriale per il rilancio dell'occupazione. La politica tutta – dice ancora Molino - sia parte attiva di un nuovo rilancio occupazionale che esalti le peculiarità di questo territorio iniziando dall'ambiente, ma per dare risposte concrete è necessario abbandonare le piazze e tornare a pianificare il futuro. La politica è credibile – conclude - solo se è in grado di intercettare le richieste della popolazione e allo stesso tempo le possibilità offerte dagli interventi comunitari per determinare il futuro sociale ed economico dei cittadini”.

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