Gli orientamenti della maggioranza di centrosinistra sulle prossime aliquote dell'Imu al centro di nuove 'schermaglie' politiche con le forze di minoranza in Consiglio comunale. In attesa dell'arrivo del bilancio all'attenzione dell'assise civica, dopo il via libera di giovedì in Giunta, è il Pd ad aver ufficializzato i valori della futura imposta, parte del gettito della quale finirà nelle casse dei Comuni divenute particolarmente 'asfittiche' negli ultimi anni secondo le contestazioni di molti enti locali. Poco al di sopra della soglia minima l'aliquota sulla prima casa (0,45 rispetto allo 0,40), oltre quella sulle seconde (0,9 rispetto allo 0.7) e 0,81 sulle le attività produttive e commerciali con previsione di abbattimenti sulle prime case allo 0,4 per gli ultrasessantenni con reddito basso e sulle seconde case con affitto concordato allo 0,45 "che vanno incontro alle necessità dei cittadini vastesi e del tessuto produttivo locale", si legge in una nota di commento del Pd di Vasto. "In questi mesi gli enti locali - sottolinea il segretario cittadino e consigliere comunale del Pd Antonio Del Casale - stanno discutendo la reintroduzione della tassazione sugli immobili (denominata Imu) e delle relative aliquote; il ritorno di questa tassa periferica è dovuta, da un lato, all'ennesimo taglio di risorse propugnato dal Governo centrale nei confronti delle Amministrazioni comunali, dall'altro dalla scelta scellerata e populistica del Governo Berlusconi di eliminare l'Ici, mantenendo fede ad uno dei tipici spot propagandistici che hanno contribuito a portare il nostro Paese sull'orlo del default. In un momento di forte recessione e di depressione economica - aggiunge Del Casale - siamo riusciti ad individuare le fasce sociali della nostra città da salvaguardare e da supportare. Il Pd vastese si è lasciato guidare dal principio dell'equità, una parola che la politica, oggi specialmente, ha il dovere di riscoprire: per questo abbiamo indirizzato la nostra azione alla necessità di coniugare l’attenzione alle fasce più deboli e alle famiglie, con l'obiettivo primario di supportare l'impresa, le attività produttive e le strutture ricettive. Il Pd di Vasto esprime piena soddisfazione per le aliquote Imu fissate nel bilancio di previsione e si riserva, attraverso il gruppo consiliare, successivi interventi sulla questione Imu che resta una tassazione che vede ancora molte zone d'ombra che il Governo sgombrerà solo tra qualche mese, in primis la contraddizione di essere un ibrido tra un'imposta comunale e statale e questo continuerà a lasciare gli enti locali nella morsa delle ristrettezze economiche". Per Etelwardo Sigismondi (Popolo della Libertà) sui vastesi "si profila un vero e proprio salasso. Nonostante dal Pd dicano che si sia prestata attenzione alle fasce sociali più deboli, in realtà la maggioranza di centrosinistra si starebbe apprestando non solo ad aumentare l'aliquota Imu sulla seconda casa rispetto alla media nazionale, portandola dallo 0,76 allo 0,9, ma starebbe addirittura pensando di aumentare l'aliquota sulla prima casa che passerebbe dallo 0,4 previsto dal Governo, allo 0,45 teorizzato da Lapenna, Del Casale e compagni. Per una casa con rendita catastale di 800, si passerebbe dai 330 euro ai 414 euro, mentre per abitazioni più piccine, l'aumento sarebbe sempre superiore ai 50/60 euro rispetto all'aliquota nazionale. Scelta gravissima - conclude Sigismondi - e invitiamo il sindaco a cercare di far quadrare le spese evitando gli sprechi dell'Amministrazione comunale come ad esempio quella dei due dirigenti nominati in contemporanea all'urbanistica. Dopo aver aumentato al massimo l'aliquota Irpef comunale, dopo aver scelto una tariffa Tarsu tra le più care d'Italia, si assiste adesso all'aumento dell'Imu. Una scelta inaccettabile che va a colpire un bene di tutti come la prima casa. Invitiamo il sindaco a fare immediatamente marcia indietro e a rivedere la sua ennesima decisione sciagurata a danno del cittadino vastese sempre più colpito dalle tasse locali”.