Due sequestri di costruzioni realizzate abusivamente, in base alle risultanze di una serie di indagini condotte dalla Procura, Guardia di Finanza e Circomare, sono stati formalizzati nella mattinata di oggi a Vasto. Nel 'mirino' la realizzazione di un complesso residenziale sulla collina di Montevecchio, denominato 'Residence Plaza', in un'area destinata a strutture turistico-ricettive, e cinque corpi di fabbrica destinati a civile abitazione in località Canale sulla costa, nelle vicinanze dell'ex tracciato ferroviario. Le indagini, evidenzia in una nota il procuratore capo Francesco Prete, sono state svolte dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, con l'ausilio della Compagnia di Vasto della Guardia di Finanza nel primo caso e della Guardia Costiera-Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna di Vasto nel secondo. "Si tratta di due vicende separate - commenta Prete - nelle quali si contesta l'aggiramento di vincoli normativi e la realizzazione di residenze private in aree vincolate e nelle quali, comunque, queste non sono consentite dallo strumento urbanistico. La prima riguarda la realizzazione di un complesso residenziale denominato 'Residence Plaza' - scende nello specifico il procuratore capo - sorto sulla collina di Montevecchio, in un'area destinata a strutture turistico-ricettive. I reati contestati nel provvedimento emesso dal Gip di Vasto riguardano una lottizzazione abusiva e un intervento edilizio illegittimo poiché consistente nella costruzione di villette ad uso di civile abitazione in una zona a vocazione turistica. In totale sono stati sequestrati 42 immobili e le strutture pertinenziali del complesso. Nella seconda vicenda - aggiunge Prete - si contesta, oltre alla violazione del vincolo paesaggistico, di avere realizzato nuove costruzioni in una fascia costiera, quella adiacente a contrada Canale, nella quale queste sono vietate dallo strumento urbanistico. In particolare sono stati sequestrati cinque corpi di fabbrica destinati a civile abitazione". PRIMI COMMENTI - Primo a commentare i due sequestri operati questa mattina a Vasto su disposizione della Procura della Repubblica è Riccardo Alinovi, referente locale dell'associazione 'Codici Abruzzo', intervenuto già in passato sulla vicenda (la realizzazione edilizia a Montevecchio in particolare) che aveva preso spunto dalla presentazione di esposti e dall'affissione di un volantino anonimo sui muri della città sulla cementificazione in atto sulla collina. Nel mirino di Alinovi le autorizzazioni rilasciate dal Comune di Vasto (risalenti al 2008) e, in particolare, il dirigente Alfonso Mercogliano (al quale si chiedono le dimissioni) ed il sindaco Luciano Lapenna ("Come primo cittadino dovrebbe garantire la legalità e trasparenza, parole che usava in campagna elettorale ma che oggi ha dimenticato"). Verifiche e controlli carenti, secondo Alinovi, e 'occhi chiusi' dinanzi a costruzioni che "gridano vendetta", poi, con intrecci e legami tra imprenditori e politici che minano credibilità dell'amministrazione e massima trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Non mancano i complimenti alla Guardia di Finanza e alla Procura per le attività di indagine condotte e viene auspicata la demolizione dei fabbricati costruiti abusivamente con impegno dell'associazione a costituirsi parte civile in presenza di un eventuale procedimento giudiziario. "Cemento in modo incontrollato e senza nessun rispetto per l'ambiente e per la bellezza della costa - dice Stefano Moretti (Osservatorio Antimafia Abruzzo) -. Ormai purtroppo il danno è stato fatto e difficilmente si potrà ripristinare lo stato dei luoghi anche ed in considerazione del fatto che in Italia prima di abbattere una costruzione abusiva deve passare tanta acqua sotto i ponti che non sarebbero sufficienti tutti gli oceani della terra per contenerla". Nelle ultime cinque foto della galleria il sequestro operato nella zona costiera di località Canale