Ci sono anche cartoncini di materiale elettorale che annunciano la visita di Franco Marini a Vasto (con i marchi, risalenti a più di sei anni fa, dei ‘furono’ Ulivo e Margherita) e carte di filigrana intestate al Senato della Repubblica tra la ‘selva’ di pattume e di rifiuti gettati in abbondanza negli spazi esterni dei capannoni del deposito di proprietà comunale di località San Leonardo. Basta farsi un giro nell’area per notare come da queste parti finisca realmente di tutto. Nella lista, allora, ecco che trovano spazio: rifiuti ingombranti (tra carcasse di televisori, frigoriferi, fornetti, schermi e casse di personal computer e radio), materassi, reti, rifiuti depositati in discariche a cielo aperto e poi recuperati dopo le varie operazioni di bonifica, qualche pneumatico, anche lastre di eternit, ed ancora cassonetti per la raccolta del pattume ormai inutilizzati dopo l'estensione del sistema della differenziata 'porta a porta', contenitori per la raccolta degli abiti usati a beneficio della Caritas, sedie di plastiche, poltrone, lastre di vetro, vecchie panchine di lungomare e parchi e pensiline, qualche residuo di potatura, scarti di lavorazioni edilizie e tanto altro ancora. Non manca qualche mezzo comunale, tra auto e camioncini, ormai in disuso, batterie esauste, bidoni di carburanti e olio, pezzi di sanitari. C’è persino una cabina in cemento con wc incorporato un tempo presente sulla riviera come bagno pubblico. Di tutto, di più, verrebbe da dire. Un’isola ecologica che, di fatto, non lo è, con tutto il materiale lasciato alla rinfusa, senza una separazione, abbandonato completamente ed in attesa di chissà quale altro ‘destino’. Carabinieri e personale della Asl stilano i relativi rapporti. Quanto presente a San Leonardo, così come posto e ‘stoccato’, non sembra rispettare i canoni della ’buona gestione’. E quelle ossa umane spuntate tra i rifiuti stanno a rendere la testimonianza di un degrado del tutto evidente e irrispettoso. DESIATI ATTACCA - Il consigliere comunale di Progetto per Vasto, Massimo Desiati, ricorda come già nel febbraio 2010 denunciò la situazione negli spazi di San Leonardo. "Cataste enormi di qualsivoglia materiale stoccato in un’area di periferia affatto attrezzata ed acconcia. Si gridò - sottolinea Desiati - ad una vergogna conosciuta da molti, gli stessi che facevano finta di niente. Intervenne il sindaco: 'Abbiamo appena provveduto a stipulare una convenzione con un'impresa privata di Chieti Scalo. E' lì che andranno a finire i rifiuti di San Leonardo'. Di rincalzo l’assessore Suriani: 'l’Amministrazione comunale non ha alcuna responsabilità ma nei prossimi giorni, grazie ad un contratto con una discarica della Provincia di Chieti, sarà effettuata la bonifica integrale del sito di via San Leonardo'. Attendemmo invano la rimozione di quei rifiuti di ogni tipo, qualcosa fu asportato ma, al contempo, continuò ad essere scaricato ogni tipo di materiale spesso altamente inquinante. Dopo oltre due anni di esercizio abusivo della 'discarica' creata dal nulla dal Comune, oltre a stoccare lì ogni genere di rifiuto e porcheria, compaiono persino le bare con resti umani! Esortiamo il sindaco - conclude Desiati - almeno ad una parola… di conforto. Passi per i fiori ma, per questa città, sia fatta almeno una pietosa opera di bene!"