C’era una volta Vasto città tranquilla. Sicurezza - reale e percepita - con la parabola discendente, un segno dei tempi che cambiano, ma anche e soprattutto un aspetto certamente preoccupante e da non sottovalutare. All'inizio dell'anno non uno ‘strillone’ qualsiasi, ma il procuratore capo Francesco Prete, ebbe a sottolineare il ruolo della città e del suo territorio quale “crocevia del traffico di droga per il centro Italia”. Dichiarazione che non poteva che suonare come un campanello d’allarme. Ed a rincarare la dose arriva il bollettino, pressoché quotidiano ormai, di furti in abitazioni ed esercizi commerciali, le rapine ed ancora i ripetuti atti di vandalismo ed una serie di episodi che, seppur non di chiaro stampo malavitoso, comunque acuiscono quelle sensazioni di apprensione e timori che indubbiamente non mancano, anche dalle nostre parti. Questione sicurezza al centro dei commenti e degli interventi anche dei rappresentanti politici della città. Un po’ tutti, pure sollecitati dai cronisti locali, si sono espressi sulla problematica. Da una parte c’è chi reclama (per una sorta di ‘ritornello’ che ormai si ripete ciclicamente) un potenziamento degli organici delle locali forze dell’ordine, l’entrata in funzione di un efficace sistema di videosorveglianza nei punti ‘sensibili’ ed anche l’effettività di azione da parte dei cosiddetti ‘volontari della sicurezza’. Dall’altra c’è chi pone in evidenza la necessità di mettere in campo soprattutto strumenti atti a rappresentare opportunità di prevenzione di determinati fenomeni, con una più incisiva azione dei servizi sociali, la creazione di spazi di aggregazione a beneficio in particolare dei giovani ed il rimarcare l’importanza di una cultura della legalità e di un maggiore senso di rispetto civico, oltre che personale, che in tanti casi fa difetto. Quali che siano le ‘ricette’ più efficaci, va certamente tenuto a mente un obiettivo imprescindibile: ovvero la difesa della città, la sua tutela, conservazione e, laddove possibile, valorizzazione. Perché quel ”c’era una Vasto città tranquilla” non rappresenti più l’amara realtà di un territorio un tempo ‘isola felice’ ed ora costretto a fare i conti, su più fronti, con una delle crisi più dure della sua storia recente.