Finisce l'ora legale e torna quella solare: nella notte tra stasera e domani (precisamente alle 3) l'Italia sposterà le lancette degli orologi un'ora indietro per tornare, dopo 7 mesi, all'ora solare. Nella storia del nostro Paese la prima adozione dell'ora legale - nata da un'intuizione di Benjamin Franklin - è datata 1916, quando venne limitata al solo periodo estivo. Fino al 1920, l'inizio fu anticipato a marzo ma per i successivi venti anni non se ne parlò più. L'ora legale tornò in auge solo nel 1940, in pieno periodo bellico, e proseguì durante la ''ricostruzione'' fino al 1948: è proprio in quell'anno che lo spostamento delle lancette fu il più anticipato della storia, al 29 febbraio. Per i diciotto anni successivi l'ora solare tornò a dominare per tutti e dodici i mesi dell'anno mentre l'adozione definitiva di quella legale si ebbe nel '66, dal 22 maggio al 24 settembre. Si continuò, con inizio dell'orario estivo nella tarda primavera, fino al 1979: nel 1980 lo spostamento delle lancette fu anticipato al 6 aprile, ma dall' 81 in poi la domenica di riferimento per l'inizio dell'orario ''estivo'' è sempre stata l'ultima di marzo e quella per il ritorno della ''solarità'' l'ultima di ottobre. Quest'anno, durante i sette mesi di ora legale, secondo i dati di Terna, la società responsabile della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad altissima tensione, sono stati risparmiati, in totale, 645 milioni di kilowattora, un valore pari, per esempio, a circa due volte e mezza il consumo della provincia di Isernia nel periodo di riferimento. In termini di costi, considerando che il costo di 1 kilowattora per il cliente finale e' stato, nel periodo in esame, in media di 12,4 centesimi di euro al netto delle imposte, l'Italia, nel complesso, ha risparmiato con l'ora legale circa 80 milioni di euro, il 16% in più del 2005.