Dalla Stazione Ornitologica Abruzzese, WWF e Riserva di Punta Aderci riceviamo e pubblichiamo. Grazie ai volontari della Stazione Ornitologica Abruzzese e del WWF ed agli operatori della Riserva Punta Aderci continuano, soprattutto in questo periodo di migrazione primaverile, i censimenti ornitologici sul territorio vastese e zone limitrofe come la foce del fiume Trigno. I rilevamenti di varie specie di uccelli (dalle più comuni a quelle più insolite) non solo servono ad arricchire le notizie sul patrimonio naturale del vastese, ma sono anche dei preziosi indicatori biologici dello stato di salute ambientale del territorio. Così le fluttuazioni numeriche negli anni di alcune specie (ad esempi, l’enorme aumento estivo dei Gruccioni o la presenza anche in Estate di qualche Cormorano dei tanti svernanti sul nostro mare) ci può dare indicazioni aggiuntive sul problema dei cambiamenti climatici, la nidificazione o meno sui corsi d’acqua interni di alcune specie (es. il Pendolino) ci dice molto sulle stato di salute di fiumi e torrenti, la nidificazione del Fratino sulle condizioni naturali delle nostre spiagge e così via. Per non parlare delle possibilità anche turistiche suggerite da queste indagini; la foce del fiume Trigno, ad esempio, con pochi, piccoli accorgimenti di tutela e ripristino ambientale si presterebbe magnificamente a divenire un'area preziosissima per queste attività con un ritorno economico-turistico interessante (si pensi ai tanti birdwatchers ed alle visite guidate di scuole): il Comune di Montenero ci pensi! Grazie all’opera soprattutto di Sandro Tagliagambe (SOA), di Renzo Di Biase (WWF), con la collaborazione di Stefano Taglioli (Riserva Punta Aderci), il Vastese è entrato a pieno titolo nella rete di informazione naturalistica ed ornitologica tessuta, a “colpi” di binocolo e zaino in spalla, da tanti appassionati ornitologi in tutta Italia. E l’esempio è contagioso, come è successo in questi giorni sul passaggio davanti alla Riserva di un numeroso gruppo di Fenicotteri (vedi foto di un esemplare). La segnalazione è venuta da un professore che aveva partecipato ad una delle tante visite scolastiche guidate in riserva.