Prosegue, a cura del sito internet 'NoiVastesi' di Nicola D'Adamo, la pubblicazione di una serie di interviste a giovani della città sparsi nel mondo nei più svariati ambiti lavorativi. Sabato prossimo 24 marzo, nell’ambito del 'Festival della Scienza' del Liceo 'Raffaele Mattioli', è prevista anche una conversazione dal titolo “Le sfide in corso al Cern” tenuta da Luca Perrozzi. Luca Perrozzi è nato a Vasto nel 1983 (29 anni tra un mese). Ha studiato presso il Liceo Scientifico, si è laureato a Pisa in Fisica Generale (2005, triennale) e Fisica delle particelle elementari (2008, specialistica). Poi si è trasferito all'Università di Padova per il dottorato, che sta terminando proprio in questi giorni. Durante il dottorato ha cominciato a collaborare con l'esperimento CMS presso il Cern (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) e si è poi trasferito a Ginevra nel luglio del 2010. Dal mese prossimo sarà "Research Fellow" presso il Cern. Oltre all'italiano, parla bene l'inglese e sta imparando il francese. Luca, da Vasto al Cern di Ginevra come mai? Il percorso è stato graduale. Durante il dottorato sono entrato a far parte dell'esperimento CMS, installato presso i laboratori del Cern. Dapprima ho cominciato a frequentarlo sporadicamente, poi ho avuto la possibilità' di trasferirmi per 1 anno grazie all'Università di Padova, Infine ho partecipato al concorso ed è andata bene... Cosa ti ha dato la tua università? L'università consente sia di acquisire un metodo di studio che una forma mentis, è un processo che considero fondamentale per la formazione di un ragazzo. Tipicamente si viene sradicati dal proprio tessuto sociale e si deve imparare a sopravvivere dal soli... Il contatto costante con l'ambiente di ricerca poi, è un volano di idee stimolanti che aspettano solo di essere colte al volo! Hai avuto altre esperienze? Appena finita l'università sono entrato in crisi mistica ed ho cercato lavoro a Milano, presso società di consulenza economico-finanziaria. I colloqui sono andati bene ed ho ricevuto 2 proposte, ma quando si è trattato di scegliere davvero ho capito che volevo rimanere nel mondo della ricerca, così ho rifiutato e mi sono rimesso a studiare per partecipare ai concorsi di dottorato. Tutti l'hanno considerata una mezza follia... peccato che dopo 6 mesi sia scoppiata la crisi in Europa... tutto sommato direi che mi è andata bene. E all’estero? Il mio lavoro mi porta a viaggiare molto spesso in giro per il mondo, ed e' un'altro aspetto che considero fondamentale. Conoscere realtà, persone, luoghi diversi permette di aprire la propria mente, di crescere personalmente e di abbattere le barriere della diversità. Tu sei un esperto di fisica, ma concretamente di cosa di occupi ? La fisica delle particelle è un argomento complesso, e come tale va scomposto in tanti piccoli pezzi per poter essere affrontato. E' una scienza "pura", cioè non viene studiata per applicazioni pratiche, ma ha delle ricadute tecnologiche notevoli (computer, web, telefoni cellulari...). L'esperimento nel quale lavoro ha lo scopo di comprendere meglio come funzionano i mattoni fondamentali della materia, le particelle fondamentali chiamate quark e leptoni, nonché scoprire (se esiste) il cosiddetto Bosone di Higgs. Nel mio piccolo, per la tesi di dottorato ho studiato alcune proprietà di produzione del cosiddetto quark "beauty". Il lavoro di un fisico si divide tra attività di laboratorio e programmazione al computer, visto che ormai è impossibile fare a meno dei calcolatori. Che progetti hai per il tuo futuro? In questo momento mi trovo alla fine di un percorso segnato, perché dopo l'università ed il dottorato il percorso da seguire non è più standard e va creato passo dopo passo... Quello che so al momento è che potrò passare i prossimi 2 anni al Cern per completare ulteriormente la mia formazione, studiando e lavorando fianco a fianco con persone davvero in gamba. Cosa succederà tra 2 anni è difficile dirlo, spero di poter continuare a rimanere nel campo della ricerca. Altrimenti "arrivederci e grazie", dovrò cercarmi qualcos'altro. Ma non è un'opzione che mi spaventa. E qual è oggi il tuo rapporto con Vasto? Vasto è il posto dove sono nato, dove ho passato la mia adolescenza e dove vive la mia (grande) famiglia. Vi sono dunque legato indissolubilmente. Ci torno quando posso, ma non più di 3-4 volte all'anno e soprattutto durante le feste. Un impegno che prendo sempre con piacere è quello di partecipare al 'Festival della Scienza' su invito della prof. Lo Sasso. Insieme al mio lavoro cerco di raccontare agli studenti la mia esperienza personale e di trasmettere un po' del mio entusiasmo per quello che faccio, sperando magari che qualcuno di loro decida di seguire la strada della ricerca. E' un percorso irto e pieno di ostacoli, ma è altrettanto pieno di crescita e soddisfazioni personali. Sabato parlerai del Cern di Ginevra, ma in sintesi qual è la sua mission? La missione consta di 4 punti fondamentali: 1) Ricerca: trovare le risposte alle domande fondamentali sull'Universo 2) Tecnologia: far avanzare le frontiere della tecnologia 3) Collaborazione: portare le nazioni a collaborare grazie alla scienza 4) Formazione: istruire gli scienziati di domani Cosa consigli ai giovani che intraprendono l'università? Sono dell'idea che la scelta dell'università debba essere fatta con convinzione e senza troppi condizionamenti. E' importante sfruttare al massimo le opportunità di orientamento offerte dalla scuola e soprattutto chiedere consigli e pareri a persone che stanno già vivendo questa esperienza. Se uno sceglie in base a ciò che reputa più facile, invece che in base a ciò che gli piace davvero, secondo me potrebbe stare commettendo un grosso errore... Detto in altre parole, meglio puntare in alto e raccogliere quello che si può, piuttosto che puntare direttamente in basso. Auguriamo al dottore di ricerca Luca Perrozzi una brillante carriera professionale nell’affascinante mondo della fisica, con l’auspicio di vederlo alla vette più alte in questo campo nel prossimo futuro. Ad maiora.