In catene sotto il palazzo di città: all'apice, a Vasto, il livello della mobilitazione e della protesta di alcuni genitori e famiglie per il mancato riaccreditamento delle sedi del Vastese per i corsi di formazione scolastica nel territorio. A guidare il 'fronte', in particolare, c'è la vastese Patrizia De Rosa, da mesi in prima linea ed a più riprese impegnata a sottolineare il vuoto nel territorio dovuto proprio alla non riattivazione di corsi in precedenza organizzati e gestiti presso gli Istituti San Gabriele e Salesiano. Assieme a Patrizia De Rosa, stamane, altri genitori, i rappresentanti politici Andrea Bischia, consigliere comunale di Progetto per Vasto, Giuseppe La Rana e Stefano Moretti, coordinatore cittadino e componente della locale sezione di Futuro e Libertà per l'Italia ed il giovane Fabio Cedro dei Cobas. Ad incontrare il gruppo l'assessore comunale Marco Marra che ha evidenziato "l’interessamento dell’Amministrazione verso la Regione Abruzzo - si legge in una nota del Comune - e si è impegnato a riferire ai colleghi di Giunta sulle eventuali iniziative da intraprendere. Resta la disponibilità a incontrare anche i rappresentanti degli Istituti di Formazione Professionale Salesiani e Gabriellini". Nei giorni scorsi, proprio per le iniziative intraprese da Patrizia De Rosa, il dibattito sulla questione era stato rilanciato con forza. Secondo l'assessore regionale Mauro Febbo, la Regione non avrebbe alcuna colpa nella esclusione di Vasto dalla mappa degli istituti che potranno beneficiare dei finanziamenti per i corsi professionali. E questo sulla base di una graduatoria stilata in base alla validità dei progetti formativi da un'apposita commissione. "L'unica certezza allo stato attuale - ha ribadito dal canto suo De Rosa - è che a 200 studenti è stata tolta la possibilità di formarsi. Vasto non doveva essere esclusa completamente dai finanziamenti, la graduatoria di cui tanto si parla andava fatta dopo aver assicurato a tutte le località almeno un corso. Mentre questa procedura ha escluso un intero territorio, discriminando gli studenti vastesi".