A settembre ha organizzato un sit in davanti a Palazzo d'Avalos durante il congresso annuale dell'Italia dei Valori. A gennaio, ha presentato una denuncia alla Guardia di Finanza. Ora prepara nuove iniziative di protesta per garantire la prosecuzione degli studi alla figlia e ad altri 190 ragazzi vastesi iscritti ai corsi di formazione professionale interrotti per mancanza di fondi. Patrizia De Rosa torna sulle barricate. L'incontro avuto lunedì scorso a Pescara con l'assessore regionale Paolo Gatti non ha prodotto alcun risultato. «I corsi all'istituto San Gabriele di Vasto non saranno rifinanziati. L'alternativa proposta dalla Regione è quella di iscrivere gli studenti vastesi in altre scuole della provincia. Ma si rende conto l'assessore Gatti», si chiede De Rosa, «dei disagi e delle spese che una scelta del genere comportebbe?». La portavoce delle famiglie è letteralmente furiosa. Ancor più da quando l'autorità scolastica l'ha sollecitata a rimandare a scuola sua figlia fino al compimento dei sedicesimo anno. «Mia figlia, come lei tanti altri ragazzi, voleva andare a scuola. Ma le è stato impedito», s'indigna la donna che ora è intenzionata a incatenarsi davanti al palazzo della Regione. Il problema, secondo Stefano Moretti (Azzurro per la Libertà) è sociale. «Centonovanta ragazzi non possono più andare a scuola e trascorrono le giornate senza fare nulla. È ingiusto, oltre che pericoloso». Sul caso interviene Giuseppe La Rana. Il coordinatore cittadino di Fli stigmatizza il comportamento poco incisivo dei politici del Vastese. In realtà, il consigliere regionale Nicola Argirò ha cercato di far arrivare a Vasto parte dei finanziamenti destinati alla formazione professionale, ma non ci è riuscito. Così, su tre progetti finanziabili in provincia di Chieti, su una disponibilità di un milione 700mila euro di fondi regionali, due sono dell'Enfap di Lanciano per i corsi di estetista, il terzo è il Cnos Fap-Salesiani a Ortona. Esclusi invece i progetti Montfor per acconciatori dell'istituto San Gabriele e quelli dei Salesiani a Vasto. Argirò definisce «una mortificazione» le scelte adottate dalla commissione incaricata di valutare i progetti e di assegnare i punteggi per l'erogazione to dei fondi. Anche il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, si è impegnato ad aiutare le mamme. L'istituto dei Salesiani pare sia disponibile a programmare le trasferte scolastiche degli studenti in pullman. «Ma i ragazzi vastesi hanno gli stessi diritti di tutti gli altri studenti abruzzesi», riprende De Rosa, «sono adolescenti, ed è giusto che seguano i corsi vicino alle proprie famiglie. Istruzione e tutela dei minori sono diritti sanciti dalla Costituzione e sarebbe opportuno che la Regione li rispettasse. L'Abruzzo non finisce a Lanciano. Io non mi arrendo. Sono pronta a restare incatenata per giorni».